Bambina di 12 anni di Bari violentata per mesi dal branco

Vittima stupro 150x150

Per mesi è stata stuprata dal branco. Non ha parlato sotto la minaccia di rendere pubblici i video, umiliandola ulteriormente. La vittima è una ragazzina di 12 anni di Bari. Sono stati i genitori ad accorgersi che qualcosa non andava e hanno avuto alla fine la confessione da parte della figlia; hanno quindi presentato denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica per i minorenni della città pugliese, che ha dunque aperto un’indagine. A quel punto, la 12enne ha parlato anche davanti ai Carabinieri.

Mamma e papà della ragazzina avevano notato da qualche tempo un atteggiamento di grande preoccupazione da parte della loro bambina. I primi violentatori sono stati subito identificati. La bambina è stata ascoltata in audizione protetta. Ha raccontato ciò che era stata costretta a subire negli ultimi mesi da alcuni ragazzi. Abusi sessuali di varia natura, in luoghi insalubri, sotto la minaccia della diffusione di un video che la ritraeva mentre aveva un rapporto con uno del branco.

Il gruppo ha agito senza minimamente preoccuparsi dei pianti e delle richieste di aiuto che arrivavano dalla vittima. Che è stata costretta a sottostare, a turno, a ogni richiesta. Una volta identificati i primi membri del branco, i militari hanno proseguito con le audizioni protette. Hanno fatto sopralluoghi, hanno ricevuto sommarie informazioni testimoniali da tutti quelli che avevano avuto anche solo il sentore delle violenze. Infine, hanno effettuato accertamenti tecnici sui dispositivi informatici in uso alla banda di aguzzini, composta da giovanissimi.

I carabinieri hanno eseguito la misura cautelare del collocamento in comunità per due diciassettenni. Responsabili, insieme a un quindicenne (direttamente rinviato a giudizio) e a due tredicenni (non imputabili per l’età), di abusi sessuali ripetuti ai danni della bambina. L’incubo della dodicenne è finito, ma ciò che si porterà dietro avrà bisogno di tempo e di cure per sfumare almeno un po’.

Impostazioni privacy