Assegno di vedovanza, a chi spetta e come richiederlo

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In questo articolo vediamo a chi spetta l’assegno di vedovanza e come richiederlo. Come molti di voi sanno, sono ‘diritti inespressi‘ tutti quei diritti che spettano al cittadino, il quale non ne usufruisce poiché non ha fatto esplicitamente domanda all’ente erogatore. Uno di questi diritti inespressi riguarda l’assegno integrativo alla pensione di reversibilità, il cosiddetto assegno di vedovanza. Ciò significa che vedove e vedovi possono richiedere il diritto inespresso all’integrazione della pensione di reversibilità, se hanno determinati requisiti. Vediamo quali sono i requisiti, ossia a chi spetta richiedere i diritti inespressi sulla pensione di reversibilità e come fare per richiedere il beneficio a integrazione della pensione.

Pensione vedove: integrazione alla reversibilità e diritti inespressi

L’integrazione alla pensione di reversibilità, in caso di invalidità, è un beneficio poco noto ma che può essere richiesto dagli aventi diritto con determinati requisiti. In realtà questo diritto viene sancito dalla disciplina degli Assegni al Nucleo Familiare (ANF), che sono previsti dall’art. 2 comma 8, del D.L. 13 marzo 1988, n. 69, convertito nella legge 153/88.

Secondo la norma, il nucleo familiare può essere composto anche soltanto da una sola persona qualora la stessa sia titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipendente ed abbia un’età inferiore a 18 anni compiuti ovvero si trovi, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro. Vediamo cosa vuol dire.

Assegno di vedovanza da 53 euro

Quanto spetta a chi ha diritto con l’assegno di vedovanza? In pratica si tratta di una cifra che arriva fino a circa 53 euro mensili, elargita a tutti quei coniugi che, in seguito alla morte del marito o della moglie, oltre a godere della reversibilità sono anche riconosciuti come “inabili al proficuo lavoro”. Facendo due conti, il vedovo in questione potrà incassare qualcosa come 600 euro in più all’anno.

Il riconoscimento dell’assegno di vedovanza è anche retroattivo di cinque anni dal momento della domanda: ciò significa che si ha diritto anche agli arretrati che possono arrivare a circa 3.400 euro. Va ricordato che, in caso di diritto all’assegno che integra la pensione, occorre fare domanda all’INPS per via telematica, quindi tramite il sito dell’Istituto. Per la procedura ci si può rivolgere ai CAF e patronati.

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DIRITTI INESPRESSI: ASSEGNO AI VEDOVI CON INVALIDITA’ AL 100%

Riassumendo, tra i diritti inespressi troviamo dunque la possibilità, per i vedovi, di ottenere un assegno aggiuntivo, anzi un vero e proprio assegno al nucleo familiare che per comodità chiameremo assegno di vedovanza.

Ma quali sono gli esatti requisiti di chi ha diritto all’assegno integrativo? Come detto anche prima, il diritto spetta a vedove e vedovi dei dipendenti pubblici e privati, titolari di pensione di reversibilità, ma a certe condizioni: devono essere riconosciuti inabili al lavoro (invalidità al 100%), oppure devono essere titolari di pensione di accompagnamento o debbono aver richiesto uno specifico certificato al proprio medico (SS5) che attesta l’inabilità al lavoro.

L’importo dell’assegno che sarà erogato agli aventi diritto dipenderà dal reddito del vedovo o vedova cui spetta: per redditi familiari fino a euro 27.899,67, l’assegno ammonterà a 52,91 euro. Per redditi da 27.899,68 fino a 31.296,62 euro l’assegno sarà di 19,59 euro. Non spettano assegni familiari, invece, se il reddito supera 31.296,62 euro.

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