Assegno circolare non trasferibile: scadenza, incasso e validità

L’assegno circolare è ormai diventato uno strumento molto utile e impiegato, ma per non incorrere in qualche errore è bene conoscere le norme più aggiornate in materia. Si tratta di un titolo di credito che viene emesso dalla banca su richiesta del cliente per somme che sono già disponibili nella banca stessa al momento dell’emissione. L’assegno risulta quindi essere immediatamente disponibile anche per essere cambiato in soldi contanti, come appunto riporta la clausola pagabile a vista, ma come vedremo ci sono alcune limitazioni in tal senso.

Il vantaggio è che non vi è alcun rischio che questo tipo di assegno risulti scoperto, il che limita le brutte sorprese consentendo la riscossione a vista presso una qualsiasi sede, succursale o agenzia della banca che l’ha emesso. Vediamo quindi le caratteristiche dell’assegno circolare non trasferibile.

Le caratteristiche

L’assegno circolare si distingue dal normale assegno bancario, in quanto è la banca che si impegna a pagare una determinata somma di denaro che ha già disponibile, una sorta di vaglia cambiario che vede la banca in veste di emittente. Per maggiore garanzia le banche autorizzate a emettere tali titoli devono costituire come garanzia una cauzione presso la Banca d’Italia, sulla quale i portatori dei titoli hanno privilegio speciale.

Detto questo, per richiedere un assegno circolare non è necessario che il richiedente abbia un rapporto di conto corrente con la banca emittente. Come già specificato, ogni assegno circolare non trasferibile è definito pagabile a vista ossia pagabile a chi lo detiene se è il beneficiario. Per questo tipo di assegni è infatti prevista la non trasferibilità.

Di fatto la clausola di non trasferibilità oggi viene specificata su quasi tutti gli assegni in circolazione ed implica che sul’assegno siano specificati con precisione il nome (o la Ragione Sociale) del beneficiario, che sarà poi l’unico a poterlo riscattare in contanti o trasferirlo sul proprio conto corrente. E’ possibile escludere tale clausola per importi inferiori a 5.000 euro tramite richiesta scritta in banca, ma per ogni assegno verrà addebitata una quota di 1,50 euro. Girare a terzi un assegno circolare non trasferibile è quindi impossibile secondo le norme vigenti.

La compilazione e la scadenza

Un assegno circolare deve contenere una serie di elementi indispensabili senza i quali i documenti perde ogni validità. Tali elementi sono:

la denominazione di ‘assegno circolare’;
l’impegno della banca di pagare a vista una determinata somma di denaro all’utente indicato sull’assegno;
cognome e nome del beneficiario (è nominale, e non ‘al portatore’);
data e luogo di emissione;
sottoscrizione della banca emittente.

Gli assegni circolari hanno una data di incasso, e nello specifico deve essere presentato al pagamento entro 30 giorni dalla data di emissione. Passato il limite, la validità dell’assegno è da considerarsi decaduta. Può capitare inoltre che una banca rifiuti di pagare l’assegno anche se ancora valido: in questo caso il portatore potrà agire in regresso contro i giranti e l’istituto avallante, nel termine di tre anni dalla data di emissione. Se un assegno circolare non viene utilizzato si può richiedere il rimborso alla banca di emissione che provvederà ad annullarlo restituendo l’importo al beneficiario.

Assegno circolare rubato

Abbiamo detto che essendo un titolo nominale, l’assegno circolare è una modalità di pagamento piuttosto sicura. Ma come sappiamo i truffatori sono sempre in agguato. Innanzitutto chi si ritrova per le mani un assegno circolare deve controllare che sia integro in tutte le sue parti: se ne manca una parte è probabilmente stato rubato. Gli impiegati di banca sono obbligati a tagliare la parte superiore sinistra degli assegni contraffatti. E’ quindi opportuno rifiutare un assegno a cui manca un pezzo. Nella cronaca è capitato il caso di banche che inizialmente hanno pagato chi esibiva assegni contraffatti, ma poi dopo pochi giorni hanno preteso la restituzione dei soldi, presentando anche denuncia.

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