Anche Pippo Baudo esprime il suo cordoglio dopo la morte di Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo è morto. Aveva 84 anni (ne avrebbe compiuti 85 ad agosto), ma aveva ancora tanto da dire e da dare. Tantissimi suoi colleghi, volti noti dello spettacolo, conduttori hanno voluto esprimere un pensiero per lui, ricordare un momento vissuto insieme, onorare la sua carriera in qualche modo. Tra questi vi è anche Pippo Baudo. Ecco le sue parole.

Maurizio Costanzo
Maurizio Costanzo – Nanopress.it

Maurizio Costanzo è stato uno dei pionieri dell’attuale tv italiana: il suo lavoro, le sue idee – innovative per l’epoca in cui ha mosso i primi passi – le sue iniziative hanno cambiato irrimediabilmente il mondo del giornalismo, ma anche quello dello spettacolo. Ecco perché era inevitabile che, dopo la notizia della sua scomparsa, moltissimi personaggi (celebri e meno celebri) volessero dire la loro. Tra questi vi è anche Pippo Baudo.

La morte (inaspettata) di Maurizio Costanzo

“Maurizio Costanzo non è morto, perché muore chi non lascia eredità di affetti, e lui l’eredità di affetti l’ha lasciata”: ci permettiamo di prendere in prestito le parole di Vittorio Sgarbi che, dopo la morte di Maurizio Costanzo, ha seppellito la sua perenne ascia di guerra contro il mondo e ha fatto emergere il suo lato più umano, quello sensibile, capace di emozionarsi ed emozionare. E ha poi continuato ricordando che il giornalista e conduttore (e molte altre cose ancora) “ha creato un modello di format televisivo senza precedenti. Quello che lui ha inventato molti anni fa, partendo da giornalista quale è sempre stato, è diventato poi show, spettacolo, teatro, musica, canzoni”.

Possiamo provare a riassumere la carriera di Maurizio Costanzo, ma tutto quello che diremo sarà comunque riduttivo: citare tutto quello che ha fatto, l’apporto che ha dato al Paese, quello che ha rappresentato, sarebbe letteralmente impossibile.

Ci limiteremo quindi a dire che nella sua lunghissima carriera ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi. Ha portato alla ribalta il suo storico format, il Maurizio Costanzo show, in onda dall’ormai lontanissimo 1982 su Mediaset, che aveva compiuto 40 anni lo scoro anno il programma, cioè aveva quasi metà dei suoi anni (quest’anno lui ne avrebbe compiuti 85). Ha scritto numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere (nel 2004), E che sarà mai? (nel 2006), Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (nel 2022).

Ma non basta neanche questo, perché Costanzo è stato un giornalista con la g maiuscola, uno di quelli veri. Non ha mai avuto paura di raccontare la realtà, la storia, la mafia. Tanto da rischiare di perdere la vita, nel ’93, che sembra ormai lontanissimo, ma sembra allo stesso tempo ieri. All’epoca furono “tre secondi e un provvidenziale muretto” a salvarlo. C’è chi dice che quando non è ancora arrivata la tua ora, tutto il mondo confabula perché la tua ora non arrivi davvero. Forse quella non era la sua: doveva ancora sposare Maria De Filippi (che tra l’altro era in auto con lui, quindi ha rischiato grosso a sua volta), assaporare il loro grande amore, vivere la loro storia infinita, che ha superato il tempo, le vicissitudini e ora probabilmente supererà anche la morte.

E poi ci ha pensato Enrico Mentana, sul giornale da lui fondato, Open, a fornirci qualche altro spunto sulla carriera di Maurizio Costanzo. Sì, perché, di fatto, quest’ultimo ha davvero scritto la storia italiana, anzi “l’ha scandita a più riprese” Lo ha fatto “attraverso l’innovazione professionale a tutto campo Chiamate Roma 3131 in radio, prima interazione della radio pubblica con i cittadini; Bontà loro, primo salotto di talk televisivo; L’Occhio nelle edicole, primo tentativo di quotidiano popolare”. Molto di quello che conosciamo oggi lo dobbiamo a lui, che ha iniziato a navigare nel mare magnum del giornalismo e della tv italiana in un periodo in cui non c’erano ancora idee originali (che poi sono le stesse che oggi definiamo normalità). Ma non solo, perché Costanzo ha anche avuto il grande merito di comprendere le opinioni del popolo, di essere capace di interagire sempre con quest’ultimo, ma anche con i leader di ogni settore.

Non è un caso che questo giorno, il 24 febbraio, sia quasi un lutto nazionale. E infatti non è stato solo Uomini e Donne, il programma condotto da sua moglie, Maria De Filippi, a essere stato stoppato, ma anche ad esempio BellaMà, il celebre format condotto da Pierluigi Diaco su Rai2, salterà una diretta. Come ha spiegato Milo Infante, conduttore di Ore 14, il programma che lo precede, al suo posto andrà in onda l’ultima intervista che Diaco aveva fatto al giornalista.

Pippo Baudo
Pippo Baudo – Nanopress.it

Dopo la morte di Maurizio Costanzo inoltre tantissimi volti noti dello spettacolo (e non solo) hanno voluto dire la loro. Tra questi vi è anche Pippo Baudo, che si è detto incredulo davanti a questa notizia.

Le parole di Pippo Baudo (e non solo)

Citare tutti i volti noti dello spettacolo che hanno voluto dire la loro su Maurizio Costanzo sarebbe praticamente impossibile. Sono troppi, non basterebbe un articolo intero per poterlo fare. Ma ne citiamo qualcuno, i più emblematici.

Partiamo da Alberto Angela, che non molto tempo fa ha dato l’ultimo saluto a suo padre Piero, un uomo dal sapere immenso che ha istruito noi generazioni Y (oppure Millennials, che dire si voglia), più di una scuola e che ha scritto su Twitter: “Maurizio ha raccontato questo questo Paese con la competenza, l’intelligenza, il coraggio e l’ironia che solo i grandi hanno. Ciao Maurizio, ci mancherai tanto”.

E ancora, anche Ricky Tognazzi, tra l’altro attuale marito di Simona Izzo, con cui Costanzo aveva convissuto dal 1983 al 1986, ha voluto esprimere tutto il suo dispiacere, ricordando anche che fu proprio lui a scoprire Ricky Memphis, che proprio “grazie al Costanzo show divenne protagonista di Ultrà, La Scorta”.

A questa voce si aggiunge poi quella di Carlo Conti, che si è detto addolorato non solo per la perdita di un grandissimo professionista, ma anche per la scomparsa di un amico, un uomo per cui provava e prova un enorme affetto. E ancora, Vladimir Luxuria, nel ricordarlo, ha voluto anche citare un aneddoto: fu proprio Costanzo a farla riappacificare con sua madre, verso la fine degli anni ’90, sul palco del Maurizio Costanzo Show.

A esprimere il suo cordoglio è stata anche Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, che ha affermato: “Ricordo con gratitudine quando fu concretamente vicino a mio fratello dandogli voce e spezzando così l’isolamento che soffriva in quella fase della sua vita. (…) Il suo impegno nella lotta alla mafia e nel far crescere la consapevolezza degli italiani sulla criminalità organizzata, che gli costò un terribile attentato a conferma di quanto fosse prezioso il suo lavoro, sono, per me, i lasciti più significativi di una carriera che lo ha visto protagonista e innovatore dell’informazione italiana”.

Anche Gianni Morandi su Facebook ha voluto lasciare un pensiero breve, conciso, ma molto esaustivo: “È un grande dolore. Ci conoscevamo da sempre, gli volevo bene. Ciao, Maurizio”.  

Infine – ultimo di certo non per importanza – anche Pippo Baudo, parlando con l’Adnkronos, ha espresso tutto il suo stupore, ma al contempo il suo dolore per la scomparsa di Maurizio Costanzo: “Non lo sapevo e sono senza parole, è una notizia dolorosissima. (…) È stato importantissimo. Ha inventato un nuovo modo di fare televisione, ha scoperto tanti personaggi, è stato un uomo tuttofare”.

Ma non solo, perché poi, parlando con l’Ansa, Baudo ha anche ammesso che per lui il suo collega è sempre stato un stimolo e che gli deve qualcosa, come tutti del resto. Sia chiaro: tra di loro non c’è mai stata alcuna rivalità. A proposito del Costanzo Show ha dichiarato esplicitamente che “è stata un’invenzione enorme, eccellente: ha raccontato l’Italia. Ci sarò stato almeno venti, trenta volte. E in ogni occasione Maurizio regalava un gadget a tutti, una conchiglietta portafortuna. Ne ho una collezione”. Ha poi anche commentato il suo rapporto con Maria De Filippi, dicendo: “Nessuno, forse, ci avrebbe scommesso: sono due personalità diverse, ma legate da un grande rispetto e stima reciproca”. Infine Pippo Baudo ha anche rivelato un retroscena che pochi conoscono: “Appena arrivai a Roma, la prima intervista importante me l’ha fatta Maurizio: era il 1960, l’anno delle Olimpiadi a Roma, lui scriveva allora sul settimanale Grazia, è il primo personaggio che ho conosciuto, da lì è nata una relazione di grande amicizia e rispetto”.

Insomma tutte queste parole sono la dimostrazione tangibile di quanto le impronte di Maurizio Costanzo siano e sempre saranno visibili su questa terra.

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