Amazon, Jeff Bezos donerà gran parte della sua fortuna in beneficenza

Jeff Bezos, ricco uomo d’affari americano alla guida del gigante Amazon, ha assicurato che donerà la sua fortuna in beneficenza.

Jeff Bezos
Jeff Bezos – Nanopress.it

Il fondatore e multimiliardario di Amazon, Jeff Bezos, ha dichiarato che intende donare la maggior parte della sua ricchezza in beneficenza nel corso di un’intervista alla CNN andata in onda lunedì. Alla domanda “Ha intenzione di donare la maggior parte della tua fortuna accumulata nel corso della sua vita?“, l’imprenditore ha risposto: ““.

Amazon, Jeff Bezos devolverà in beneficenza gran parte della sua fortuna

Jeff Bezos devolverà gran parte del suo patrimonio in beneficenza. Secondo Bloomberg, il fondatore di Amazon ha una fortuna pari a 124 miliardi di dollari, il che lo rende la quarta persona più ricca del mondo.

Una volta era in cima alle classifiche, ma le sue ricchezze, in gran parte legate a quelle di Amazon, sono diminuite poiché le azioni della società sono calate nell’ultimo anno.

Jeff Bezos è anche proprietario del quotidiano The Washington Post, della compagnia spaziale Blue Origin e del Bezos Earth Fund, un fondo dedicato al pianeta che ha lanciato nel 2020 dotandolo di 10 miliardi di dollari.

Il presidente di Amazon non ha intenzione di dare senza pensare. “Non è facile. Costruire Amazon non è stato facile. Ci è voluto molto duro lavoro, un gruppo molto intelligente di colleghi laboriosi e trovo – e penso che Lauren pensi la stessa cosa – che la carità, la filantropia, sia molto simile”, spiega.

Logo Amazon
Logo Amazon- Nanopress.it

Donazioni alla massima efficienza

L’imprenditore vuole assicurarsi che le sue donazioni vengano utilizzate nel modo più efficiente possibile. “Stiamo costruendo le capacità“, ha detto durante l’intervista in cui è apparso insieme alla sua partner Lauren Sanchez.

L’ex moglie di Jeff Bezos, MacKenzie Scott, la cui fortuna è stimata in quasi 24 miliardi di dollari, si è già impegnata a donare almeno la metà della sua ricchezza in beneficenza firmando nel 2019, poco dopo il suo divorzio, la “Promessa di donazione” (Giving Pledge)

Aveva scosso il mondo della filantropia all’inizio del 2021 donando 6 miliardi di dollari a varie organizzazioni.

Filantropia come Bill Gates

Sul modello di Bill Gates o Warren Buffet, il boss di Amazon intende sostenere la lotta ai cambiamenti climatici donando parte della sua ricchezza.

Spesso criticato per la sua mancanza di generosità, in un paese dove la filantropia miliardaria è una tradizione,Jeff Bezos ha finalmente deciso di cambiare atteggiamento, anche se non ha fornito dettagli specifici sulla percentuale o sulla somma in questione.

Jeff Bezos non ha mai voluto firmare il Giving Pledge, una carta firmata da un centinaio dei più ricchi americani che promettono di lasciare in eredità quasi tutta la loro fortuna a enti di beneficenza. Tra i primi firmatari troviamo Bill Gates, Mark Zuckerberg, Warren Buffet o la stessa Mackenzie Scott, l’ex moglie di Jeff Bezos.

In questa intervista, il miliardario – quindi – non annuncia che firmerà questa carta dell’impegno ma fa un primo passo in questa direzione, sottolineando che sosterrà principalmente la lotta al cambiamento climatico ma anche persone capaci di unire l’umanità in un contesto fatto di divisioni sociali e politiche.

Amazon valuta il taglio di 10mila posti di lavoro: anche Twitter a rischio

Il colosso dell’e-commerce Amazon sta valutando il taglio di circa 10mila posti di lavoro, il 3% dei dipendenti coporate, stando a quanto trapelato dal New York Times. I tagli al personale potrebbero scattare già in questi giorni. I licenziamenti avverranno perlopiù nei settori dei devices  – quello di Alexa per intenderci – oltre che in quello delle risorse umane. Da Amazon però non è arrivato nessuna risposta ufficiale all’indiscrezione lanciata dal quotidiano.

Il colosso non è nuovo ai licenziamenti, visto che negli ultimi mesi ha già chiuso Amazon Care, per non aver saputo raccogliere una quota sufficiente di clienti, e Scout, il robot che garantiva le consegne a domicilio. Dallo scorso aprile, sono 80mila i dipendenti licenziati da Amazon, soprattutto quelli impiegati con un contratto a ore.

Per quanto riguarda Twitter, neppure sul social recentemente acquistato da Elon Musk tira aria buona. Tanti infatti sono quelli che rischiano il posto di lavoro. I social media pullulano di ex dipendenti dell’azienda cinguettante che si chiedono quale sarà il loro futuro. Le email interne inviate alle persone licenziate suggeriscono che l’azienda pagherà gli stipendi del personale fino al 3 gennaio del prossimo anno, quindi per poco più di un altro mese.

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