Alto Adige in peggioramento: Bolzano e 10 comuni sono zona rossa

Prima regole meno rigide, poi la stretta in linea col Dpcm ora la chiusura: in Alto Adige i contagi aumentano in maniera incontrollata. Per questo il presidente del Trentino Alto Adige Arno Kompatscher ha deciso di dichiarare Bolzano e altri 10 comuni zona rossa.

I provvedimenti presi in Alto Adige

Il capoluogo di provincia, Braies, Egna, Meltina, Nalles, Nova Levante, Ponte Gardena, Vadena, Velturno, Villabassa, Vipiteno sono passati da essere considerati comuni a “rischio elevato” a “molto elevato”, come ha spiegato il governatore. Perciò, per due settimane a partire dal 5 novembre chiusi i servizi alla persona e le scuole, quindi didattica a distanza per tutti gli studenti, e divieto di uscita dai comuni.

A questo si somma l’ordinanza valida da mezzanotte in tutto l’Alto Adige per tre settimane, che prevede: bar e ristoranti chiusi, concesso servizio d’asporto fino alle 20 e consegna a domicilio fino alle 22, chiusi tutti i negozi (esclusi alimentari, farmacie, tabaccherie, edicole), coprifuoco 20 – 5, capienza dei mezzi al 50%, sport all’aperto solo individuale. Fortemente consigliati smartworking e riduzione al minimo di trasporti e interazioni sociali.

I danni al tursimo

Una raccomandazione seria. Possiamo ancora circolare, ma evitiamo contatti sociali che non sono necessari. I turisti già negli alberghi? Possono restare fino a domenica ma sono già chiuse le aree wellness. Gli alberghi non possono accogliere altri ospiti per turismo“: così si è espresso Kompatscher in merito al turismo, il settore più penalizzato in Trentino Alto Adige dalle norme anti-Covid.

Si stima che in Italia tra novembre e dicembre ci saranno 13 milioni in meno di arrivi e -35 milioni di presenze che si traduce in una perdita di 4 miliardi di euro. La conseguenza è che circa 100 mila aziende del settore turistico rischiano di chiudere.

Anche in Trentino Alto Adige la situazione è grave, come emerge da uno studio dell’Istituto Demoskopika, basato sui dati raccolti da Banca d’Italia, Siope (banca dati delle Camere di Commercio Italiane), Istat, UnionCamere e Cerved. Quasi 18 mila saranno i posti di lavoro persi e quasi 3000 le aziende che potrebbero chiudere.

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