Alluvione a Carrara: evacuati i piani terra nelle zone a rischio

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A partire dalle prime ore di lunedì 10 novembre, fino alla prima parte di martedì 11, la regione Toscana sarà interessata da rovesci e temporali, anche di forte intensità, con grandinate e colpi di vento. Secondo il Centro funzionale del Servizio idrologico regionale, i fenomeni riguarderanno in particolare le zone di nord-ovest (Magra e Versilia) e dell’arcipelago, caratterizzate da criticità elevata. Criticità moderata nel resto della regione. Sono previsti possibili allagamenti nelle aree depresse dovuti a ristagno delle acque, tracimazioni dei canali e incapacità di drenaggio da parte della rete fognaria dei centri urbani.

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L’innalzamento significativo del livello idrico dei fiumi potrebbe causare erosioni delle sponde, rottura degli argini e inondazione di passerelle, ponti e aree circostanti. Possibili anche frane e smottamenti dei versanti nelle zone a maggior rischio idrogeologico. Il sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, ha firmato l’ordinanza di evacuazione per quanti vivono ai piani terra della zona rossa, cioè quella attualmente più colpita dal maltempo. I carabinieri hanno percorso quest’area avvisando i cittadini con l’altoparlante. Al momento il provvedimento è in corso “fino a cessata esigenza”.

La rabbia contro il sindaco

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Marina di Carrara, 8 novembre 2014: la popolazione alluvionata furiosa ha occupato il comune di Carrara manifestando rabbia contro il Sindaco Angelo Zubbani, e la sua giunta, ritenuti tra i responsabili del disastro per il mancato controllo sulla ricostruzione degli argini del fiume Carrione, che ha straripato di nuovo in seguito all’ultima ondata di maltempo. In strada si vedevano striscioni contro l’amministrazione e le urla contro il sindaco: ‘ladro, buffone, venduto’ sono state seguite dal lancio di oggetti. Il sindaco di Carrara Angelo Zubbani è stato fortemente contestato dagli alluvionati arrabbiati per quello che è accaduto nelle scorse ore. Sceso sulle scale del municipio per provare a parlare con gli oltre duemila manifestanti accorsi, è stato raggiunto da insulti e oggetti lanciati.

I danni

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L’alluvione ha messo in ginocchio Carrara. I fiumi Carrione e Parmignola sono esondati e l’acqua e il fango hanno invaso le strade e le abitazioni. Decine di famiglie sono state evacuate e diverse persone sono salite sui tetti delle case, per mettersi in salvo. Tre persone sono state ricoverate. I vigili del fuoco e la Protezione Civile sono intervenuti per salvare due persone che abitavano vicino ad una segheria costruita sulle sponde del Carrione.

La zona più colpita di Carrara è stata quella di Avenza. Qui è crollato per 200 metri un pezzo di argine del Carrione. Molte difficoltà anche nel centro storico della città, che è stato invaso dal fango, il quale ha messo in uno stato di devastazione molti negozi. Sul lungomare di Marina non mancano i problemi e ci sono stati parecchi danni agli stabilimenti balneari. Tutto è stato determinato dall’intensità della pioggia, che ha agito come una sorta di bomba d’acqua.

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Nella notte fra martedì 4 e mercoledì 5 novembre è partito il messaggio della Protezione Civile. In particolare si è insistito sull’opportunità di rimanere in casa e di non avventurarsi a piedi per le strade. Il sindaco di Carrara ha ordinato la chiusura di tutte le scuole a causa del maltempo. E’ stata interrotta la linea ferroviaria Aulla-Lucca.

Nell’area di CarraraFiere è stato messo a punto un centro di accoglienza che metterà a disposizione 250 posti letto. Al momento sono 7.000 le persone che non dispongono di corrente elettrica e 1.600 coloro che devono fare i conti con le proprie case allagate. L’emergenza si estende fino al mare, per tutta la parte finale del fiume Carrione. Parecchi volontari e i mezzi della Protezione Civile sono al lavoro per cercare di portare tutto alla normalità.

Il sindaco di Carrara, ha dichiarato: “Si sono rotti gli argini per circa 100 metri in un tratto in cui i lavori erano stati eseguiti dopo l’alluvione del 2003. Per noi era tutto a posto. Voglio vederci chiaro in questa storia, i lavori erano stati finanziati dalla Regione e in quel tratto erano competenza della Provincia, mentre il Comune doveva ricostruire gli attraversamenti stradali”.

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