Allahu Akbar, il brano dance spopola sul web ed è polemica

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Un dj misterioso e una canzone dance che cita “Allahu Akbar”, Allah è grande, a ridosso delle stragi di Parigi. È polemica, soprattutto sui social, per il brano “Allahu Akbar Remix” di dj Inappropiate, come si fa chiamare l’artista. Il brano, registrato sette mesi fa, è balzato tra le prime posizioni delle classifiche di Spotify tra i brani più condivisi in diversi Paesi, entrando nella top 5 di Inghilterra, Germania, Olanda e Turchia e nella top 10 globale. La condivisione della canzone in questi momenti sta dividendo il web, tra gli indignati e chi difende l’artista.

Il brano, in realtà, non è un’incitazione al terrorismo. Inizia con alcune frasi in arabo, forse una preghiera, e prosegue con “Allahu Akbar”, frase con cui i muezzin chiamano alla preghiera tutti i musulmani e che i terroristi urlano prima di compiere attentati, come successo a Parigi, che viene replicata mentre partono le basi dance.

Che però balzi in testa alle classifiche dell’app musicale più usata al mondo, a meno di un mese dalle stragi di Parigi, è quantomeno indice della complessa scena del web: secondo ormai quasi tutti gli esperti di terrorismo islamico, i giovani che partono per il jihad, si radicalizzano proprio su internet, più che nelle moschee.

La polemica non si placa sui social: la maggior parte degli utenti lo trovano se non inappropriato, un’incitazione al terrorismo, ma potrebbe essere ritenuto blasfemo proprio dagli stessi terroristi che scelsero la redazione di Charlie Hebdo negli attentati di gennaio a Parigi perché piena di “infedeli”. In molti però hanno fatto notare come anni fa il gruppo Enigma mise in musica canti gregoriani, con tanto di preghiere, senza scatenare polemiche.

Dell’autore non si sa nulla, se non che si esibisce con una maschera: alcuni giornalisti hanno provato a contattarlo su Facebook, ma non hanno ricevuto alcuna risposta.

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