Alexis Tsipras dimissioni: sconfitta o mossa tattica del premier greco?

Alexis Tsipras è pronto alle dimissioni e il futuro della Grecia è quello di andare alle elezioni anticipate. Perché il premier ellenico ha preso una tale decisione? Si tratta forse di una sconfitta o la scelta di Tsipras non è altro che una mossa tattica presa in extremis nel tentativo di placare la rivolta interna al suo partito, Syriza? Certo la vita del giovane Alexis è diventata più difficile politicamente dopo la decisione di firmare un nuovo accordo per il salvataggio del Paese. Ora i cittadini attendono di sapere la data in cui il popolo sarà chiamato alle urne per scegliere il nuovo premier.

Citato anche dal Corriere, il sito on line di Ekathimerini spiega che la mossa del primo ministro sarebbe la risposta definitiva alla spaccatura che si è creata dentro il suo partito, dopo l’approvazione del terzo piano di salvataggio da 86 milioni eseguita dal parlamento ellenico con i voti dell’opposizione. Il tutto sembrerebbe quindi una mossa tattica del politico, piuttosto che una sconfitta.

Dopo giorni di rumors su cosa avrebbe fatto il governo, fonti dell’esecutivo fanno sapere che l’opzione del voto di fiducia è stata messa da parte, lasciando spazio appunto all’ipotesi del voto anticipato. ”Tutto è possibile”, ha detto un funzionario ai giornalisti che gli chiedevano della possibilità di nuove elezioni a breve.

Euclides Tsakalotos, ministro greco delle Finanze, ha dichiarato che, nel caso si andasse a elezioni anticipate, il risultato sarebbe un governo stabile. Durante una sessione parlamentare Tsakalotos non ha confermato né smentire la possibilità che si vada al voto, ma ha assicurato che questo non provocherebbe uno scenario di instabilità politica, dal momento che il terzo salvataggio è già stato firmato e adesso deve solo essere applicato.

Ora c’è un un accordo. C’è una roadmap per la ricapitalizzazione delle banche, c’è un cuscinetto da 15 miliardi di euro e il controllo sui capitali si allenta poco a poco”, ha detto Tsakalotos. Il ministro ha quindi aggiunto che ”se il prossimo governo sarà stabile, potrà effettuare la ricapitalizzazione delle banche e fare fronte al problema dei crediti inesigibili”.

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