Alessandro D’Avenia, le frasi più belle

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E’ l’autore del momento, Alessandro D’Avenia, di cui vi proponiamo le frasi più belle, tratte dai libri che il prof 2.0 ha pubblicato – con successo – dal 2010 ad oggi. Amatissimo dai giovani – D’Avenia insegna in un liceo milanese – è riuscito a descrivere, con semplicità, un ‘mondo difficile’ come quello degli adolescenti, riuscendone a carpirne i timori, le ansie, le aspettative. Proprio dai ragazzi, e dalle loro continue domande, ha preso spunto per il suo ultimo libro, L’arte di essere fragile, bestseller assoluto d’inizio 2017, che ci regala una visione di Giacomo Leopardi totalmente diversa da quella cui siamo abituati: un uomo ‘affamato di vita e di infinito’, rimasto sempre fedele a ciò per cui più si sentiva votato, la poesia, lottando fino alla fine, a dispetto dei suoi mali, e di chi lo derideva, per poterla affermare.

E’ proprio dal suo ultimo libro che vogliamo partire per questa breve selezione delle frasi più belle di Alessandro D’Avenia, un’opera appassionata che ci presenta la poesia leopardiana come un tesoro preziosissimo da cui attingere forza ed energia vitale; un’opera che è la risposta ai tanti interrogativi che il giovane prof, votato alla scrittura, si sente rivolgere da tempo dai suoi amati allievi. Dal volume, pubblicato da Mondadori ad ottobre 2016, lo stesso D’Avenia ha tratto un racconto teatrale e un cortometraggio, perché ‘il cuore del libro – spiega nel suo blog – fosse tradotto anche in immagini cinematografiche: potenti, vere, bellissime’. Ecco dunque le frasi più belle tratte dai libri di Alessandro D’Avenia, da L’arte di essere fragili a Cose che nessuno sa.

PER APPROFONDIRE LEGGI: ALESSANDRO D’AVENIA, I LIBRI

‘Raccontaci come si lotta per essere felici, quando tutto il mondo resiste e la corrente è contraria, perché anche noi possiamo trovare la tua chiarezza e la tua forza. Insegnaci il segreto di un cielo stellato, trecentosessantacinque giorni all’anno, di una vita che si aggrappa al futuro’.
(da L’arte di essere fragili)

‘Leopardi ebbe presa sulla realtà come pochi altri, perché i suoi erano sensi finissimi, da ”predatore di felicità” e a guidarlo era una passione assoluta. La custodiva dentro di sé e la alimentò con la sua fragilissima esistenza nei quasi trentanove anni in cui soggiornò sulla Terra’.
(da L’arte di essere fragili)

‘(Leopardi) fu un cacciatore di bellezza, intesa come pienezza che si mostra nelle cose di tutti i giorni a chi sa coglierne gli indizi, e cercò di darle spazio con le sue parole, per rendere feconda e felice una vita costellata di imperfezioni’.
(da L’arte di essere fragili)

‘Nelle cose di questo mondo è meglio tenersi lontani dalla perfezione: la luna quando è piena comincia a calare, la frutta quando è matura cade, il cuore quando è felice già teme di perdere quella gioia, l’amore quando raggiunge l’estasi è già passato.
Solo le mancanze assicurano la bellezza, solo l’imperfezione aspira all’eternità…’
(da Cose che nessuno sa)

‘Ciascuno di noi è custode di chi ha accanto: per parentela, per amicizia, per lavoro, per vicinato. Ciascuno di noi è affidato ad altri e altri sono affidati a noi, perché Dio muove tutto per spingerci ad amare di più ed essere amati di più’.
(da Ciò che inferno non è)

‘Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco… Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco. Non so rimanere in silenzio o da solo, che è lo stesso’.
(da Bianca come il latte, rossa come il sangue)

‘La letteratura lo costringeva a origliare se stesso, come se dentro di lui ci fosse una porta dietro la quale qualcuno bisbigliava segreti che lo riguardavano.
E quella stessa porta voleva farla scoprire ai suoi alunni.
Strapparli dal vagare dei pensieri superficiali’.
(da Cose che nessuno sa)

‘Inferno è quando le cose non si compiono. Inferno è ogni seme che non diventa rosa. Inferno è quando la rosa si convince che non profuma. Inferno è un passaggio a livello che si apre su un muro’.
(da Ciò che inferno non è)

‘Una donna si innamora delle tue mani, perché da quelle capisce se la sai proteggere, accarezzare, sostenere, trattenere, possedere’.
(da Ciò che inferno non è)

‘Mi sento un errore, un errore di ortografia.
Una ”e” senza accento, una ”o” senza ”h”.
Un colpo di bianchetto e io sparisco, come tutti gli errori.
Il foglio resta bianco, pulito, e nessuno vede il dolore nascosto dietro quello strato bianco’.
(da Bianca come il latte, rossa come il sangue)

‘L’inferno è pura sottrazione, è togliere tutta la vita e tutto l’amore da dentro le cose’.
(da Ciò che inferno non è)

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