A portare la croce nella Via Crucis di Papa Francesco saranno i rifugiati

Come era stato annunciato, il Santo Padre presenzierà a tutti i riti della Settimana Santa, compresa la Via Crucis di questo Venerdì Santo al Colosseo. E saranno i rifugiati delle guerre a portare la croce.

Papa Francesco al Colosseo
Papa Francesco al Colosseo – Nanopress.it

Una preghiera per la pace nel mondo e la fratellanza fra i popoli. Questi saranno i temi di questa via Crucis, con al centro il tema della guerra nel mondo.

La Via Crucis di Papa Francesco

Papa Francesco, questa sera, al Colosseo, ci sarà e presenzierà alla Via Crucis come tutti gli anni. tema delle meditazioni delle 14 stazioni saranno la guerra nel mondo e la preghiera di pace e fratellanza fra tutti i popoli.

La Via crucis partirà alle ore 21.15 al Colosseo e, stando a quanto riferito dall’Ansa, a portare la croce saranno i rifugiati delle varie guerre presenti nel nostro Paese. Sono coloro che arrivano dall’Africa, dalla Siria, ma anche dall’ultimo fronte di guerra nato in Europa, quello dell’Ucraina.

Il Papa ha deciso di partire proprio da loro, da coloro che soffrono perché scappati dalla guerra e dalle sofferenze presenti nel loro Paese e che incarnano, al meglio, il dolore sofferto da Cristo sulla croce.

È stato proprio Papa Francesco che ha voluto aprire, come ricordiamo, questo anno, con il suo viaggio in Congo ed in Sud Sudan, toccano con mano le ferite profonde di guerre che durano da anni, facendo appello alla fine dello sfruttamento e dei conflitti armati.

Ucraina e Russia insieme alla via crucis
Ucraina e Russia insieme alla via crucis lo scorso anno – Nanopress.it

I rifugiati delle guerre porteranno la croce

Non sono ancora stati resi noti i testi delle meditazioni delle singole stazioni della Via Crucis. Ciò che potrebbe accennarsi all’interno delle 14 stazioni che percorrono la via dolorosa di Gesù, anche un accenno alle sofferenze dei cristiani nelle varie parti del mondo, fra le quali il Medio Oriente, l’Ucraina, ma anche le tensioni che stanno tornando a farsi sentire nelle zone dei Balcani.

Il piccolo incidente diplomatico che è venutosi a creare l’anno scorso, quando due amiche, una ucraina e l’altra russa, erano presenti a portare la croce alla Via Crucis, se da un lato voleva essere un segnale di distensione e di richiesta della fine delle ostilità, dall’altro non è piaciuto ai più e a molti. Suscitò, anche, le critiche dello stesso presidente ucraino, Zelensky, nonché del suo ambasciatore presso la Santa Sede Andrii Yurash e del capo della Chiesa greco-cattolica Sviatoslav Shevchuk.

Questo caso ha portato, la stessa Santa Sede, ad avere una grande discrezione anche sui testi delle meditazioni che, come dicevamo, non sono stati ancora pubblicati e anche, circa i nomi delle 14 persone che porteranno la croce nelle relative stazioni.

Quello che, l’anno scorso, voleva essere un gesto di pace, di unione e di distensione, venne interpretato in altra maniera. Per questo, il Vaticano quest’anno ha deciso di agire in altra maniera. Nonostante tutto, come dicevamo, il Santo Padre presenzierà alla via Crucis e impartirà, infine, la benedizione.

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