Zucchero a Sanremo 2017: duetto virtuale con Pavarotti su Miserere

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Fantastico Zucchero a Sanremo 2017: l’esibizione di ‘Sugar’ è risultata uno dei momenti clou della serata finale del 67° Festival della Canzone Italiana e degli ultimi anni della kermesse sanremese. Dopo esser planato sul palco dell’Ariston, il bluesman reggiano ha regalato al pubblico Ci Si Arrende, un brano tratto dal suo ultimo album Black Cat uscito l’anno scorso, che a breve promuoverà in tutto il mondo con un lungo tour in partenza dagli Stati Uniti e che prevede anche cinque date all’Arena di Verona dall’1 al 5 maggio 2017. Successivamente è tornato sul palco per regalare al pubblico le sue hit Partigiano Reggiano e Miserere in uno straordinario duetto virtuale con Luciano Pavarotti, il primo nella storia del Festival di Sanremo.

Carlo Conti ha introdotto Zucchero sul palco presentandolo non come super ospite italiano ma come grande super ospite internazionale, vista la popolarità conquistata in tutto il mondo, e ricordando anche che questa è stata la prima volta di Sugar ospite al Festival di Sanremo, anche se non tutti sanno che quella tra Zucchero e il Festival è una storia lunga e agrodolce.

L’esordio di Sugar a Sanremo risale infatti al 1982 con il brano Una notte che vola via, che gli valse solo un misero penultimo posto proprio davanti al corregionale Vasco Rossi, che finì ultimo con Vado al Massimo. Insomma, non si può dire che le giurie di quei tempi avessero la vista lunga…

Zucchero ci riprovò al Festival già l’anno successivo con Nuvola, non andando al di là di un deludente 20° posto (ma sempre meglio del solito Vasco Rossi, appena 25° con Vita Spericolata…). Nell’83 Zucchero si prese comunque una piccola rivincita come coautore del brano Volevo Dirti di Donatella Milani, giunto in seconda posizione.

Terzo appuntamento di Zucchero al Festival fu quello ormai storico del 1985, quando insieme alla Randy Jackson Band incendiò la platea sanremese con l’epocale Donne. Il pezzo, classificatosi appena 21° (penultimo) e massacrato dalla critica, si rivelò invece un grande successo commerciale, lanciando di fatto la carriera del cantante.

Nel 1986 il bluesman volle dare un’ultima opportunità alle giurie del Festival di Sanremo presentandosi in gara con Canzone Triste, altro brano destinato a diventare un classico della sua discografia. Risultato finale: ventunesima e penultima posizione, peggio che andar di notte.

Dopo l’ennesima deludente esperienza, Zucchero, diventato nel frattempo una star di fama internazionale, sarebbe tornato al Festival soltanto nelle vesti di coautore, ottenendo una clamorosa doppietta nel 2001 con Luce di Elisa e Di sole e d’azzurro di Giorgia (rispettivamente prima e seconda classificata), e poi nel 2009 per duettare assieme ai Sorapis con la figlia Irene Fornaciari, in gara con il brano Spiove il sole.

Il Festival di Sanremo non ha più senso, non rispetta più né la cultura né la musica’, ha detto Zucchero in un’intervista recente al Corriere della Sera, ‘Non voglio sputare nel piatto dove mangio, ma faccio un discorso da musicista. Trovo datata e molto latina l’idea che ci siano vincitori e sconfitti. E poi mi domando che senso abbia scrivere la canzone apposta per l’occasione. Ravera, il patron degli anni d’oro, rischiava. Cercava gente fuori dal coro…’.

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