Yoga contro la depressione perché migliora l’umore: ‘Meglio di un antidepressivo’

Giornata internazionale dello Yoga

Lo yoga come e meglio di un anti depressivo, specie se praticato almeno due volte alla settimana. A dirlo è uno studio della Boston University, pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine e ripreso dal Time: secondo l’autore, il dottor Chris Streeter, professore associato di psichiatria e neurologia presso la Boston University School of Medicine, la pratica dello yoga aiuta chi soffre di depressione alleviando la malattia con una diminuzione del disagio di oltre il 50%. In più, a differenza dei farmaci, gli effetti collaterali sono di molto inferiori, riuscendo così a sostituirli in maniera più efficace, specie nei casi dove le medicine hanno fallito.

Non è la prima volta che uno studio si concentri sugli effetti dello yoga sui pazienti con problemi di depressione. Già a novembre, uno studio della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry, aveva evidenziato i miglioramenti della pratica dello yoga per chi soffre di depressione.

La ricerca del dottor Streeter sembra dunque confermare quanto affermano tutti coloro che fanno yoga: grazie alla combinazione delle asana (cioè delle posizioni) e della respirazione profonda, lo yoga sarebbe in grado di portare reali benefici a livello del sistema autonomo nervoso, migliorando così la condizione psichica generale.

Lo studio ha preso in esame un campione di 30 persone, tra i 18 e i 64 anni, con depressione clinica. Il gruppo è stato diviso in due parti: uno ha partecipato a 90 minuti di lezione di Iyengar yoga per tre volte a settimana, con l’alternativa di fare 4 sessioni da 30 minuti sempre alla settimana, mentre l’altro ha preso parte a lezioni due volte alla settimana o tre sessioni casalinghe.

La scelta dello Iyengar yoga è dovuta alla presenza di posture precise, ottenute anche grazie a sostegni come blocchi, cinghie, cuscini, e sedie, e respirazione controllata, a cui si aggiunge la pratica di 20 minuti di respiro lento e dolce, con espirazioni e inspirazioni fino a 5 secondi: si tratta dei due aspetti più importanti per lo studioso, in grado di influire in maniera positiva nella cura della depressione.

I risultati sono stati incoraggiati: i partecipanti allo studio hanno compilato un questionario al termine di ogni lezione, riscontrando in tre mesi una diminuzione del livello di disagio di almeno il 50%, con punte maggiori nel gruppo di chi ha fatto tre lezioni a settimana.

“Invece di aggiungere un altro farmaco per cercare di inseguire un risultato difficile direi che lo yoga è un’altra voce che si può aggiungere al regime di trattamento e che potrebbe sicuramente aiutare a stare meglio. Sicuramente lo yoga può essere considerato come un bastone che aiuta nel disagio più profondo”, ha concluso lo psichiatra.

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