Web Summit, Bono: le startup sono le nuove band

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Era uno degli ospiti più attesi allo scorso Web summit di Dublino, il padrone di casa Bono degli U2 ha parlato alla sala conferenza densamente popolata anche di giovani italiani commentando “Gli stessi ragazzi che una volta formavano band musicali, ora aprono startup“. A chiusura della tre giorni dedicata dell’imprenditoria tecnologica, il cantante irlandese ha lasciato il segno a dimostrazione che non è soltanto una figura che interessa marginalmente il mondo hitech per via del successo dei suoi album negli store, quanto una voce competente e appassionata. Il paragone tra nuove società e nuovi gruppi musicali ha un suo fascino e motivo d’essere.

D’altra parte chiunque può provare a mettersi in gioco, fondando una società con minime responsabilità e minimi investimenti, così come un gruppo di amici può fondare una band andando ad acquistare strumenti musicali e imparando vecchie canzoni oppure scrivendone di nuove. Certo, poi il passo dal tentativo al successo sarà abbastanza lungo e complicato e vale ancora l’adagio che “Per fare soldi servono soldi“, tuttavia se l’idea alla partenza è solida e forte, si può sfondare anche senza avere alle spalle una multinazionale. Anzi, spesso sono proprio i colossi che si rivolgono alle startup di successo per acquistarle.

Ci sono fior di casi e precedenti come la realtà virtuale di Oculus Drift oppure i numerosi e continui corteggiamenti a Groupon se non l’acquisizione multimiliardaria di WhatsApp da parte di Facebook e così via. L’obiettivo più o meno celato di buona parte delle startup è quella di sfondare e trovare l’idea di successo per poi ricavare somme ingenti, ma tanti ottimi progetti sono stati già messi in pratica e non è affatto semplice presentare qualcosa di nuovo. C’è anche la possibilità di sfruttare concorsi, come quello organizzato dalla Coca Cola che ha premiato quest’anno i portoghesi di Codacy che hanno ricevuto 500.000 dollari di finanziamenti per il software che ripulisce in automatico codici di programmazione.

Con 22.000 espositori presenti, oltre 600 interventi sui palchi e 120.000 tweet, senza dimenticare 430.000 porzioni di cibo consegnati gratis ai partecipanti, questa manifestazione è l’esempio di come il settore sia decisamente florido e in crescita. Di contro, più aumenta la facilità d’accesso più aumenta la concorrenza, in modo esponenziale ed è tristemente vero che molte idee valide non vedranno mai la luce perché soffocate da altre che si vendono meglio senza poi raccogliere ciò che meriterebbero.

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