Vittorio Feltri in TV su La7: si offende e lascia gli studi

Vittorio Feltri in TV

Ennesimo show di Vittorio Feltri in TV: su La7, ospite giovedì 7 luglio della trasmissione In Onda, ha avuto un vivace battibecco con il sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore del Pd e con i conduttori Tommaso Labate e David Parenzo, abbandonando gli studi dopo aver dato del cafone e dell’imbecille ai suoi interlocutori. Il popolare giornalista, attualmente direttore del quotidiano Libero, si è offeso per le frequenti interruzioni ma anche per le opinioni degli altri ospiti in merito al recente fatto di cronaca accaduto a Fermo dove un nigeriano è stato assassinato durante una rissa.

‘Me ne vado, non ho nessuna voglia di parlare con costoro che sono persone cafonissime‘, ha sbottato Vittorio Feltri nel bel mezzo della trasmissione In Onda, condotta su La7 da Tommaso Labate e David Parenzo. ‘Mi fate parlare o no, ma siete così cafoni, se siete così cafoni ditelo io me ne vado‘, ha continuato il direttore di Libero, ‘Sto esprimendo la mia opinione, se non la gradiscono io non ho nulla da ridire. Me ne vado. Continuo ad essere interrotto, sento delle voci sgradevoli nel mio auricolare, gente che cerca in ogni momento di interrompermi. Ma come si fa a stare in una trasmissione così imbecille?’, rincarando successivamente la dose: ‘Io sinceramente vi saluto e vi auguro una buona serata. Date degli imbecilli a tutti quelli che volete ma non coinvolgetemi in queste cose così meschine e volgari. Siete delle persone volgari, io vi saluto, vi auguro una buona serata e vi auguro soprattutto di fare un corso di buona educazione’.

Prima di lasciare il programma Vittorio Feltri aveva detto la sua sull’omicidio di Fermo: ‘C’è sicuramente un elemento razzista (l’insulto ‘scimmia africana’, ndr), ma come siano andate effettivamente le cose è ancora un mistero, anche per gli inquirenti. L’Italia comunque non è razzista, per ora sento solo slogan e non ci sto. Nell’ultimo anno ci sono stati solo 54 fenomeni di razzismo, è imprudente sostenere che l’Italia sia un paese razzista o avviato a diventare tale. L’integrazione continua, non stanno avvenendo casi frequenti di violenza. Bisogna essere sempre vigili, certo, e avere attenzione, ma senza drammatizzare’.

E quando Gennaro Migliore ha contestato questa sottovalutazione del razzismo in Italia, Feltri ci è andato giù piuttosto duro: ‘Migliore dice scemenze, e non me ne frega niente se è sottosegretario. Anzi è un cafone che mi interrompe e solo perché non sono razzista non gli dico di peggio’…

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