Nasce VIRKILL, il primo tessuto che “elimina” il virus con nanoparticelle di rame

Ideato da un’azienda tessile nel comasco, VIRKILL è il primo tessuto con nanoparticelle di rame in grado di contrastare il Covid-19. Ad annunciare l’importante scoperta è la Italtex S.p.A, compagnia made in Italy, fondata nel 1946 da Sandro Pedretti ed ereditata dal figlio Alessandro, che, insieme ad Ambrofibre, ha condotto la ricerca sui materiali.

Com’è fatto

Il tessuto che elimina il Covid-19 ha un colore tra il giallo e l’arancio, ma la consistenza di un normale tessuto. Lo spiega il presidente del CdA Alessandro Pedretti, che aggiunge: “l’elemento che lo rende rivoluzionario è nascosto al suo interno: nano-particelle di rame implementate nel filo, invisibili all’occhio umano, ma con la capacità di inibire la riproduzione del coronavirus“.

Perché il rame

Ma perché la scelta è ricaduta sul rame? Secondo gli studiosi, il rame rappresenta, infatti, un materiale naturale molto efficace contro virus e batteri. Le nano-particelle di rame mostrano, inoltre, un’attività antibatterica di lunga durata e una maggiore stabilità rispetto alle particelle di rame macro-dimensionate.

Siamo i primi a livello nazionale e apripista a livello europeo ad utilizzare questa sostanza nei tessuti – commenta Alessandro Pedretti in questa prima fase pensiamo in particolare agli ambienti medici e a quelli di hotellerie e ristorazione“. Quindi, tutti gli quegli ambienti, dove i tessuti rischiano di veicolare la trasmissione del virus.

Come il rame “elimina” il virus

Il rame rilascia ioni che generano specie reattive dell’ossigeno, i noti radicali liberi – precisa Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare – che sono in grado di danneggiare la struttura del virus e il suo patrimonio genetico, inattivando l’agente patogeno. Si tratta inoltre di un materiale sicuro, come dimostrano diversi studi“.

Quando dura l’effetto protettivo

Sul comunicato diffuso dall’azienda comasca, si legge che la proprietà antivirale di VIRKILL non dipende da un trattamento del tessuto, bensì da una caratteristica intrinseca al tessuto stesso. Si deduce che gli effetti siano duraturi e non vengano a meno con i lavaggi. “I nostri test – spiega Pedretti – hanno riscontrato un indice di attività antivirale pari a 3.25, che corrisponde ad un’inattivazione del virus Sars-CoV-2 superiore al 99,9 %“.

Già note le proprietà del rame

Sull’innovativo tessuto, ideato dalla comasca Italtex S.p.A., si è espresso Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche: “L’idea di utilizzare il rame in nanoparticelle come antibatterico o antivirale non è nuovissima“. E aggiunge: “ma se i risultati di questi studi verranno confermati, potrebbe essere possibile realizzare presidi utili in diversi contesti“.

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