Vaccino AstraZeneca, atteso parere Cts per somministrazione ai giovani

Il vaccino AstraZeneca continua a creare perplessità e preoccupazioni. Al momento, alcune Regioni hanno cancellato gli open day con il vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese aperti anche i ragazzi, a causa di alcuni casi di trombosi verificatisi in alcune donne giovani.

Il vaccino AstraZeneca potrebbe non essere più somministrato sotto i 40 anni

Oggi, inoltre, il Cts dovrebbe esprimersi proprio in merito alla somministrazione del vaccino AstraZeneca contro Covid-19 per i giovani dai 18 anni in su. Secondo quanto emerso, il farmaco potrebbe non essere più somministrati ai soggetti sotti i 30/40 anni.

“Non farei una revisione sopra i 50 anni, perché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio”. A dirlo è Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute.

“Sulla base dei dati pubblicati su Science ad aprile, riferiti al Regno Unito, è emerso che il rischio di complicazioni gravi di questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100mila”. A spiegarlo è Giuseppe Remuzzi. L’immunologo ha inoltre detto: “Il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d’età va da 0,8 a 0,69 per 100mila”.

Ieri, mercoledì 9 giugno, il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al capo dell’Aifa, Nicola Magrini, per decidere sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca ai soggetti più giovani. La decisione, come già detto, dovrebbe arrivare nella giornata di oggi.

Il parere dell’Ema

L’Ema, però, al momento continua a non sconsigliare la somministrazione del vaccino di AstraZeneca facendo distinzioni di genere e di età. La scelta, quindi, è affidata ai singoli Stati in base alle loro esigenze. Il nostro Paese ha aggiornato il bugiardino del prodotto dell’azienda anglo-svedese, consigliando la somministrazione sopra i 60 anni. Questo “sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell’elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce d’età più avanzate”.

Tuttavia, nonostante le indicazioni fornite, le Regioni hanno proceduto “in ordine sparso”, somministrando anche il vaccino AstraZeneca ai soggetti più giovani.

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