Vaccini obbligatori, scaduto il termine per la certificazione nelle scuole: ecco cosa accade ora

Vaccini obbligatori scaduto il termine

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E’ scaduto il termine per i vaccini obbligatori: la tanto attesa data del 12 marzo 2108 è arrivata, da oggi i bambini da 0 a 6 anni inadempienti rimarranno esclusi dal servizio educativo, mentre i ragazzi dai 6 ai 16 anni on vaccinati andranno incontro a una sanzione pecuniaria di un valore compreso tra 100 e 500 euro. Le regioni saranno tuttavia libere di applicare o meno delle proroghe. Intanto i presidi invitano i genitori a mettersi in regola, prenotando le vaccinazioni per i propri figli. Dall’altra parte le associazioni che difendono il diritto alla libertà di scelta vaccinale minacciano azioni legali, in caso di esclusioni di bambini o ragazzi dagli istituti scolastici. Cosa succede dunque ora, a tutti coloro che non sono in regola con l’obbligo vaccinale? Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Vaccini obbligatori, scaduto il termine: da oggi scatta l’esclusione

A partire da oggi 12 marzo 2018, come accennato in apertura, tutti i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni che non hanno presentato la documentazione relativa alle vaccinazioni eseguite o il foglio delle prenotazioni effettuate verranno esclusi dalla frequenza scolastica. Ciò non significa che saranno espulsi dalla scuola, si tratta di un provvedimento temporaneo: quando i bambini avranno aggiornato il loro piano vaccinale potranno fare rientro a scuola o all’asilo. ‘Le scuole hanno già comunicato per tempo alle famiglie come stanno le cose. Confidiamo che i genitori che non si sono ancora messi in regola non portino proprio i bambini a scuola, approfittando della giornata per farlo. Ci sarà una verifica all’ingresso e un controllo delle situazioni, ma certamente i bambini di quell’età non verranno abbandonati a sé stessi. Non siamo gendarmi, abbiamo l’obbligo di organizzare il servizio al meglio. L’Associazione Nazionale Presidi resta a disposizione per i suoi associati per ogni esigenza e consulenza’, ha spiegato all’Ansa la responsabile delle relazioni istituzionali dell’Associazione Nazionale Presidi, Licia Cianfriglia.

Vaccini obbligatori, scaduto il termine: cosa accade agli inadempienti

Secondo le stime attuali sono circa 30mila i bimbi sotto i sei anni che non hanno ancora effettuato le vaccinazioni obbligatorie per legge. Cosa succederà dunque a tutti coloro che non hanno adempiuto ai termini di legge in fatto di vaccini? A partire da oggi lunedì 12 marzo, per i minori di 6 anni non vaccinati sarà vietato l’accesso ad asili nido e scuola infanzia fino al momento in cui non regolarizzeranno la loro posizione sanitaria. Per i ragazzi dai 7 ai 16 anni non è prevista l’esclusione dal servizio formativo: inizialmente viene inviato alla famiglia un richiamo formale che invita i genitori a regolarizzare la posizione del figlio, in caso ciò non avvenga verrà applicata una sanzione pecuniaria da 100 a 500 euro. Ma vediamo nel dettaglio tutti i passaggi che portano ai provvedimenti definitivi.

Nei casi in cui i genitori o tutori non presenteranno a scuola la documentazione relativa ai vaccini effettuati oppure le prenotazioni o ancora gli eventuali esoneri, il dirigente scolastico avrà l’onere di segnalare la violazione alla Asl entro dieci giorni. Da quel momento, l’Asl contatterà i genitori per fissare un colloquio informativo riguardo all’obbligo vaccinale. Qualora i genitori non si presentino oppure non provvedano a far effettuare i vaccini ai figli, l’Asl denuncerà formalmente l’inadempimento dell’obbligo. Per i genitori esiste ancora una chance: possono ancora far vaccinare i figli ma rispettando il termine stabilito dall’Asl nell’atto di contestazione. Soltanto giunti a questo punto, se i genitori persistono nella loro inadempienza, scatteranno i provvedimenti definitivi:

  • Per i bambini da 0 a 6 anni l’inadempienza comporta l’esclusione dal servizio educativo e una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 500 euro, proporzionata alla gravità dell’inadempimento ovvero al numero delle vaccinazioni non effettuate;
  • Per i genitori dei bambini dai 6 a 16 annni, scatta esclusivamente la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 500 euro.
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