Università Milano-Bicocca: Laurea honoris causa a Ryohei Kanzaki

Su proposta del dipartimento di Informatica, sistemistica e comunicazione dell’Ateneo, l’Università di Milano-Bicocca ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Informatica a Ryohei Kanzaki, direttore del research center for advanced Science and Technology (Rcast) dell’università di Tokyo. Il neuro-scienziato è noto a livello internazionale per le sue ricerche di frontiera su nuovi modelli di Intelligenza Artificiale.

Alla cerimonia, aperta dal rettore Cristina Messa, hanno partecipato Gabriella Pasi, direttore del dipartimento di Informatica, sistemistica e comunicazione e Stefania Bandini, professore ordinario di Informatica.

L’Italia premia il Giappone

“Siamo orgogliosi di conferire un così prestigioso riconoscimento al professor Ryohei Kanzaki – ha detto il rettore Cristina Messa nel suo intervento – in linea con le politiche di un ateneo giovane come Milano-Bicocca, che ha appena vent’anni e si impegna a guardare all’innovazione e al futuro”.

“Un mio personale e particolare plauso – ha aggiunto Messa – all’uomo e allo scienziato che ha saputo usare tutte le più moderne tecnologie, unendo le neuroscienze e l’informatica”, e un ringraziamento “ai miei colleghi che hanno stretto una forte collaborazione con il Giappone, luogo tradizionale di scienza e formazione”, auspicando che “questa possa continuare a svilupparsi”.

Stefania Bandini ha poi sottolineato che con la laurea honoris causa in Informatica assegnata a Ryohei Kanzaki “celebriamo e diamo rilevanza a una costante e feconda collaborazione del nostro ateneo con istituzioni accademiche e scientifiche giapponesi. In particolare, questo conferimento è occasione per consolidare, promuovere e rilanciare approcci innovativi nel dialogo tra le discipline, dove l’informatica gioca un ruolo di primo piano per favorire il superamento delle frontiere del sapere e la creazione di nuovi scenari della ricerca”.

Le motivazioni della Laurea

Il riconoscimento è stato assegnato per la “promozione e lo sviluppo di un autentico approccio interdisciplinare che, a partire da una base di ricerca di neuroscienze, ha permesso di valorizzare il ruolo dell’informatica per lo sviluppo di nuovi modelli di ricerca, contribuendo all’apertura di nuove frontiere di indagine dell’informatica stessa, della robotica e dell’intelligenza artificiale”, oltre che per la “prestigiosa carriera accademico-scientifica”, la “copertura di ruoli di responsabilità nella gestione dei centri di ricerca tra i più prestigiosi a livello mondiale” e la “forte attenzione agli aspetti di trasmissione della conoscenza e alle ricadute etico-sociali nell’educazione scientifico-tecnologica mediante approcci didattici innovativi e con forte impatto comunicativo”.

Il lavoro di Ryohei Kanzaki

Nella sua lectio, intitolata ‘Future Technology: learning from intelligence of insects’, Ryohei Kanzaki non ha mancato di ringraziare l’università di Milano-Bicocca, per “l’onorificenza ricevuta, che rafforzerà le relazioni e la collaborazione reciproca nella ricerca e nell’istruzione, per offrire al futuro nuove possibilità di crescita in questa società globale”.

Ryohei Kanzaki è conosciuto a livello internazionale per il contributo dato allo studio della neurofisiologia degli insetti e, in particolare, dei meccanismi di controllo neurale del loro sistema senso-motorio. La sua è una ricerca rivolta al trasferimento verso il mondo dell’automazione mediante l’applicazione nell’ambito della robotica e, di recente, ai veicoli a guida autonoma, di modelli di meccanismi decisionali provenienti dallo studio degli insetti.

Tali ricadute sono dovute principalmente ai sistemi robotici sviluppati per la sperimentazione di effetti sul sistema olfattivo di una classe di insetti al variare di capacità percettive ottenute mediante modificazioni genetiche. Tali studi hanno come scopo la creazione di sistemi sintetici olfattivi a bordo di ‘bio-robot hybrid system’ o ‘insect-robot’ in grado di percepire sostanze pericolose per la sicurezza (gas, esplosivi, veleni) e utili per individuare vittime di disastri o nascondigli di droghe.

In collaborazione con AdnKronos

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