Un posto al sole accusato di antisemitismo per una battuta, ma si tratta di un equivoco

La soap opera più longeva della televisione italiana, Un posto al sole, è stata accusata di antisemitismo per una battuta che si è rivelata poi totalmente diversa. Ecco cosa è successo e le scuse arrivate poche ore dopo.

Una parte del cast di Un posto al sole
Una parte del cast di Un posto al sole – Nanopress.it

Un posto al sole è in onda su Rai 3 dal 1996, ovvero 27 anni fa, la soap opera più longeva della televisione italiana, amata da migliaia di spettatori che ogni sera non perdono una puntata dello show.

In queste ore è successo un putiferio, per fortuna già finito, per colpa di una battuta pronunciata da un attore del cast durante una scena, scambiata per una frase antisemita. Vediamo insieme cosa è successo.

Un posto al sole antisemita? L’equivoco provocato da una parola non compresa

Ogni sera Un posto al sole fa compagnia a tantissimi italiani, che da più di 20 anni seguono con passione le vicende degli abitanti di Palazzo Palladini a Napoli.

Alcuni attori di Un posto al sole
Alcuni attori di Un posto al sole – Nanopress.it

Il 20 marzo è andata in onda come sempre la puntata del lunedì e in una scena uno dei protagonisti ha pronunciato questa battuta, riferendosi a due persone senza scrupoli: “Quelli sono due vampiri, due sciacalli…”.

Però, la parola “vampiri” è stata scambiata per “rabbini”, così che la frase ha cambiato completamente il suo significato: il riferimento al ministro del culto ebraico ha fatto pensare a un classico stilema antisemita.

Questo è quello che hanno segnalato i componenti dell’Osservatorio antisemitismo del Centro di documentazione ebraica di Milano, accusando la soap opera di razzismo e antisemitismo.

Subito gli sceneggiatori dello show Rai, con la produzione Fremantle, hanno commentato e risposto precisando che la parola era, appunto, “Vampiro”.

Così, dopo qualche ora, sono arrivate le scuse del Centro di Milano che, dopo un ascolto più attento della scena, ha ammesso di aver preso un abbaglio: “Un ascolto superficiale della scena incriminata ha spinto il nostro ufficio a segnalare l’episodio sul sito web. Da un controllo più accurato, verificato anche con gli sceneggiatori della trasmissione, abbiamo potuto accertare che la parola – in effetti biascicata e mal interpretabile – era ‘vampiri’ e non, come erroneamente scritto, ‘rabbini’. Siamo certi che l’antisemitismo e l’utilizzo inappropriato di espressioni riguardanti la religione ebraica sia estraneo alla cultura della trasmissione”

Il successo di Un posto al sole

Niente colpe, quindi, per Un posto al sole che in tutti questi anni è andata avanti liscia come l’olio, intrattenendo le famiglie italiane all’ora di cena.

Un successo forse inaspettato 27 anni fa ma che oggi è più che palpabile, visto che la soap opera non si ferma e continua a raccontare le storie dei suoi personaggi.

Amori, intrighi, problemi, crimini e mille altre sfumature vengono raccontate nelle puntate che ogni sera vanno in onda su Rai 3, scene in cui molti possono immedesimarsi con una semplicità che ha fatto il successo di Un posto al sole.

Gli appuntamenti in tutti questi anni hanno raggiunto anche tre milioni di spettatori in una sola serata, raggiungendo record mai visti per un prodotto italiano del genere.

Pare che questo successo non si fermerà facilmente, visti gli ascolti fatti anche negli ultimi anni, grazie alle storie di Palazzo Palladini che continuano ad appassionare gli spettatori.

 

 

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