Ultras al Senato con i politici, tra loro anche un condannato: è polemica

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Incontro insolito, in Senato, tra capi Ultras e senatori di tutti gli schieramenti. Il motivo? Discutere di una nuova normativa, che regoli l’accesso agli stadi. Tra i tifosi, spunta il nome di un pregiudicato: il ‘Bocia’, soprannome di Claudo Galimberti, storico leader della curva dell’Atalanta, che ha subito una condanna per lesioni personali ed è stato sottoposto a 9 Daspo, motivo per cui gli è vietato l’accesso allo stadio Bergamo e agli altri impianti sportivi d’Italia. Subito è scattata la polemica.

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, i senatori e i deputati che si sono confrontati con 25 capi Ultrà italiani, in prevalenza di squadre di calcio, sono Vito Crimi, M5S. Gian Marco Centinaio, Lega Nord. Loredana De Petris e Paolo Cento, Sel. Mario Tullo, Pd.

Del mondo Ultrà hanno partecipato: Arezzo, Ascoli, Atalanta, Avellino, Bari, Brescia 1911, Bologna, Cavese, Cesena, Fasano, Genoa, Lazio, Milan, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Reggiana, Sampdoria, Ternana, Udinese, Venezia, Vicenza. Erano presenti anche gli esponenti del San Donà (rugby) e della Fortitudo Bologna (basket).

Nel corso dell’incontro, il Bocia ha avuto modo di presentare ai senatori e ai deputati, un ‘programma di sicurezza’ voluto dagli Ultras, da troppo tempo (a loro dire) vessati dalla misure restrittive imposte per limitare gli episodi di violenza negli stadi. Proposta che segue l’onda di chi vorrebbe formulare un disegno di legge, focalizzato sull’abolizione del doppio Daspo, ovvero quella misura che consente di aggiungere al Daspo disposto dal Questore quello, in caso di condanna, del magistrato.

Ma non è finita qui, nel corso della conferenza stampa sono emerse tutta un’altra serie di richieste degli Ultrà: no alle barriere nelle curve, al divieto di petardi, fumogeni, striscioni non autorizzati; sì alla modifica degli articoli 8 e 9 della legge numero 41 del 2007, no alla tessera del tifoso (semmai facoltativa), no alle multe per coloro che decidono di cambiare posto.

E’ piuttosto difficile trovare una valida motivazione per non rimanere perplessi, dinanzi al fatto che nel luogo simbolo della democrazia italiana, personaggi noti per aver infranto la legge e per i propri comportamenti violenti, siano potuti non solo entrare, ma anche discutere e proporre nuovi possibili ‘orizzonti legislativi’….

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