Uccide una rara giraffa nera e posta la foto su Facebook: scatta la tempesta social

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Una donna americana ha ucciso un raro esemplare di giraffa nera durante un safari in Sudafrica e ha orgogliosamente postato la foto su Facebook. La signora si chiama Tess Thompson Talley, ha 37 anni, è originaria del Kentucky e su di lei si è abbattuta una tempesta social.

La donna cercava l’effimera gloria regalata dalla visibilità sui social network, invece ha trovato valanghe di insulti. Il safari in Sudafrica si è tenuto nel 2017, ma è diventato virale solo adesso perché l’immagine è stata ritwittata dal sito Africa Digest. Nella foto Tess sorride, tiene un fucile stretto lungo il corpo e alle sue spalle si vede il corpo dell’animale ucciso.
“Assassina”, “bianca ricca e viziata”, “persona senza cuore” sono gli unici epiteti rivolti alla donna che possiamo riportare in questa sede.

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“Un’americana bianca e selvaggia, che è parzialmente neanderthal, viene in Africa e uccide a fucilate una rara giraffa nera con il consenso della stupidità del Sudafrica. Il suo nome è Tess Thompson Talley. Si prega di condividere”, questo il messaggio diffuso da Africa Digest.

Alcuni paesi africani permettono ai cacciatori di uccidere rari animali in cambio di alte somme di denaro. Denaro che poi viene reinvestito per la cura delle oasi naturalistiche. Per esempio nel 2015 un altro americano, il ricco dentista del Minnesota Walter Palmer, uccise il leone Cecil nel parco nazionale di Hwange nello Zimbabwe pagando una somma di 50mila dollari. Anche Palmer si fece immortalare trionfante con la carcassa della sua preda scatenando polemiche.

Al di là dei vantaggi economici che questo tipo di caccia può offrire ai vari parchi naturali, il fatto che Tess Thompson Talley abbia esibito il corpo della sua preda in una foto in cui appare trionfante e sorridente, e il fatto che abbia abbattuto un esemplare raro di giraffa, non poteva che scatenare un diluvio di critiche e riaccendere la polemica che vede i bianchi occidentali come degli approfittatori che sfruttano, dileggiano e tolgono dignità all’Africa.

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