Uber-Taxi: sale la tensione a Milano

Le proteste da parte dei tassisti milanesi contro Uber tornano al primo posto. Poco fa decine di taxi hanno realizzato una sfilata dall’aeroporto di Linate fino al centro della città, bloccando così il traffico milanese per una mezzoretta su per giù. Ormai conosciamo quali sono i motivi che hanno spinto i tassisti a reagire della sorte. I taxi accusano il governo di essere troppo lassisti nei confronti di Uber e UperPop, alternativa ai veicoli bianchi con autisti privati che il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, aveva già dichiarato di “illegale ed esercizio abusivo della professione.”

Alcuni dei tassisti alla base dell’iniziativa si sono spinti oltre, facendo trovare uno striscione con insulti in prossimità della casa di Benedetta Arese Lucini, la country manager italiana, nel quale è stato coinvolto anche Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità. Su questo fatto sta indagando la Digos. L’azione vergognosa è stata condannata fermamente dal Satam, Sindacato artigiani tassisti si Milano e provincia, parlando di “violenza gratuita e indifendibile.”

Tutti fatti che hanno contribuito a peggiorare la situazione già molto delicata su questo argomento. Come se ciò non bastasse, a riscaldare l’atmosfera è l’iniziativa del Comune che vorrebbe installare dei Pos per bancomat e carte di credito su tutti i taxi. Il Satam ha risposto prontamente sottolineando che quasi il 3/4 dei taxi lombardi ne è già provvisto. Altro punto di disaccordo riguarda il numero unico che dovrebbe superare l’uso delle colonnine nelle zone di sosta. La costruzione dell’architettura software, secondo Palazzo Marino, sarà affidata a Fastweb, in modo da offrire ai cittadini un servizio efficiente e competitivo in vista dell’Expo di Milano. Il servizio dovrebbe infatti andare in vigore sin dal prossimo mese di maggio. Una certezza quindi che contribuirà ad accendere ulteriormente le tensioni e mantenerle vive tra tassisti, Uber/UberPop e il Comune.

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