Tiziano Terzani, Un’idea di destino, edito da Longanesi: la recensione

E’ un Tiziano Terzani inedito quello svelato da Un’idea di destino. Diari di una vita straordinaria, pubblicato da Longanesi. La recensione dell’opera postuma del giornalista toscano – celebre per i suoi meravigliosi reportage nelle zone critiche del mondo – dimostra quanto il suo ricordo, a dieci anni dalla scomparsa, sia ancora vivo nel cuore di migliaia di lettori italiani, e non solo.

In libreria dall’8 maggio scorso, il volume – a cura della moglie Angela Staude che ha voluto condividere, pubblicando quest’opera, il viaggio di Terzani attraverso le tappe fondamentali della nostra Storia – raccoglie gli appunti, le riflessioni e i diari che il giornalista teneva, quasi fosse un rito, quotidianamente dal 1984 al 2004, raccontando se stesso e il mondo che lo circondava, e riflettendo su una vita – straordinaria – spesa in un viaggio continuo.

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L’opera, dunque, inizia dal 1984, quando Terzani, commosso per la vittoria dei rivoluzionari comunisti contro gli americani in Vietnam, sogna di poter entrare in Cina per raccontare, da testimone, quel comunismo da lui tanto amato, e dimostrare così l’esistenza di un sistema alternativo alla società consumistica di cui è vittima l’uomo. Terzani riesce nell’intento: è, infatti, uno dei primi giornalisti ad essere accettati dal regime di Mao, dall’interno del quale però si rende conto di quanto i valori della giustizia e dell’uguaglianza – fondamentali nel suo essere uomo e professionista – siano un’utopia anche in Cina.
Il Paese, infatti, è al collasso: la rivoluzione culturale voluta dal regime aveva fallito, e le persone, oltre a fare i conti con l’estrema povertà sono spaventate, totalmente in crisi. Terzani ha il coraggio di raccontare tutto questo, ammettendo la sua sconfitta ideologica e criticando ferocemente il regime maoista. Una testimonianza appassionata che gli costerà l’espulsione dalla Cina con l’accusa di crimini controrivoluzionari: un vero e proprio trauma nella vita del giornalista, che da questo momento in poi decide di tenere costantemente un diario.

Ma Un’idea di destino non è solo questo. Come ha ammesso Angela Staude, i diari di Terzani affascinano tanto proprio perché svelano due tratti salienti della sua personalità: il coraggio e la solitudine intellettuale, insieme al suo raccontarsi come uomo, come padre e come marito. Le riflessioni e gli appunti raccolti nel libro, infatti, mostrano la parte inedita di Terzani, permettendo a chi legge di entrare nella sfera più intima della sua vita, del suo pensiero e della sua storia passata.

E’ il racconto di un’esistenza intera, dunque, dove accanto alla testimonianza e alla riflessione sugli accadimenti più significativi della nostra epoca, c’è anche la ricerca continua della verità e della gioia, valori che hanno segnato una vita in cui non sono mancati momenti di smarrimento e di depressione – una brutta malattia che non gli ha lasciato scampo e il decadimento di quei valori sociali nei quali tanto credeva e che tanto difendeva.
Ma dai suoi scritti traspare anche tanta serenità d’animo e voglia di vivere, accettando consapevolmente la propria sorte con dignità e coraggio. Del resto, come ha più volte affermato, la morte non è altro che ‘una nuova e interessante avventura‘.

E’ un libro da leggere Un’idea di destino. Diari di una vita straordinaria, che si conclude con il discorso preparato in occasione del matrimonio della figlia Saskia, nel gennaio del 2004, in cui accanto ad un po’ di nostalgia – tutta paterna – per la bambina ormai donna, c’è ancora tanto entusiasmo per la vita. Una vita in cui l’amore per la famiglia, per la terra d’origine, la Toscana, e per l’Asia, sua seconda patria, sono state le bussole di un’esistenza che ha formato la sua idea di destino, testimoniata attraverso il racconto di se stesso e del mondo che lo circondava.

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