The Jackal ospiti di Barbara D’Urso: l’intervista surreale a Pomeriggio 5

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Da YouTube a Canale 5, i The Jackal ospiti di Barbara D’Urso hanno dato vita ad un’intervista sopra le righe per festeggiare il loro primo milione di fan. Quando un fenomeno raggiunge la popolarità necessaria per entrare nello studio di Pomeriggio 5 vuol dire che ha fatto il botto e che può permettersi di coinvolgere nel proprio lavoro gli stessi personaggi che tanto spesso ridicolizza. Così è successo per i The Jackal e l’amatissima conduttrice, che interpreta sé stessa nello sketch dedicato alla ‘tv del dolore’, tra cliché, satira e autocritica.

I primi video realizzati dai The Jackal risalgono ai tempi delle medie, quando l’unico obiettivo del gruppo era divertirsi prendendo spunto dai film più amati, come i classici d’azione o fantascienza anni ’80 come Ghostbusters, Die Hard e Ritorno al Futuro. I loro lavori si sono fatti notare, permettendo ai giovani youtuber napoletani di buttarsi nel progetto delle web serie. Lost in Google e Gay Ingenui hanno conquistato il grande pubblico, oltre a una lunga lista di premi, fino a raggiungere il traguardo ragguardevole del primo milione di like alla loro pagina Facebook e la conseguente possibilità di realizzare l’intervista per antonomasia: quella con Barbara D’Urso a Pomeriggio 5.

Jackal

Come c’era da aspettarsi, l’intervista dei The Jackal con Barbara D’Urso non è stata tradizionale. I due principali autori hanno colto al volo l’occasione per inscenare uno dei loro cinici siparietti, supportati da uno dei personaggi televisivi più controversi, ma anche più amati del palinsesto italiano. La D’Urso e il suo particolare fiuto per il dramma hanno fatto da tema portante per lo sketch, che raggiunto in un lampo più di un milione di visualizzazioni. Ciro e Simone vengono introdotti dalla conduttrice, che inizia subito a interpretare sé stessa giocando sulla sua nota fama di cacciatrice di sventure altrui.

Ecco che i due youtuber diventano disagiati giovani provenienti dalla provincia napoletana, quella violenta e brutale che compare ogni volta che si parla di criminalità partenopea. Il primo lavoro del duo è stato chiaramente quello da pizzaioli, mentra nella vita privata, uno ha perso tragicamente il migliore amico, mentre l’altro sfogava nel baratro della droga la frustrazione per le violenze subite dal padre alcolista. Uno dopo l’altro arrivano tutti i luoghi comuni sul giovane napoletano dal passato difficile, infarciti di cliché e storie strappalacrime in pieno stile D’Urso. Per fortuna nessuna di queste tragedie familiari appartiene davvero alla vita dei The Jackal, che ringraziano a loro modo per i successi conquistati.

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