Terremoto: ‘Nessuno sciacallaggio’, la questura di Rieti smentisce

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La paura più grande, quando si verifica un terremoto, è che arrivino gli sciacalli a ripulire gli edifici abbandonati per via delle scosse. Quest’oggi circolavano notizie di tentativi di furto nelle aree devastate dal sisma che ha travolto l’Italia Centrale, ma ora è arrivata la ferma smentita della questura di Rieti: ‘Nessuno Sciacallaggio’.

La questura di Rieti, provincia che comprende i comuni di Amatrice e Accumoli, i più colpiti dal terremoto, ha negato ufficialmente che ci siano stati episodi di sciacallaggio.

Le informazioni che sono circolate sino a poche ore fa, dunque, sarebbero prive di fondamento. Si è parlato di tentativi di furto ad Arquata, già durante la notte del sisma, poi smentiti dai Carabinieri: ‘Fermati solo due sospetti’. Poi si è parlato di Amatrice, il paese completamente distrutto dal terremoto, ma gli episodi peggiori erano stati denunciati a Pescara del Tronto. Erano anche giunte queste parole dal Sindaco della cittadina marchigiana: ‘Purtroppo nella notte ci risultano casi di sciacallaggio che però la polizia è riuscita a bloccare, anche perché c’è un cordone di sicurezza attorno alle macerie che impedisce a chiunque di avvicinarsi troppo. Ci hanno segnalato diversi casi di persone che vengono dicendo di voler aiutare la popolazione e i soccorritori, ma in realtà sarebbero sciacalli’.

Subito era anche arrivata la reazione di Matteo Salvini, che aveva sentenziato con un messaggio sul suo profilo Facebook: ‘Per gli SCIACALLI pronti a rubare sulle macerie del terremoto, io vorrei almeno 10 anni di galera ai lavori forzati, senza sconti. Schifosi’.

Tuttavia, ora è arrivata la ferma smentita: ‘Sentite anche le altre forze di polizia, non risulta alcun episodio di illegittima introduzione di persone nelle abitazioni evacuate, tantomeno di furti’ ha precisato la questura in una nota.

La procura di Rieti ha invece aperto un’inchiesta per l’ipotesi di disastro colposo. La notizia è stata confermata a LaPresse dal procuratore capo, Giuseppe Saieva, che ha spiegato: ‘Al momento ci stiamo solo preoccupando di identificare i cadaveri, farci confermare la causa della morte, che sia da crollo, e poi autorizzare le sepolture. In prosieguo vedremo come procedere’.

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