Terremoto, Mattarella agli sfollati: ‘Non vi lasceremo soli’. Funerali di Stato ad Ascoli

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Il giorno del dolore. Sabato 27 agosto Ascoli ha celebrato i funerali di Stato delle vittime marchigiane del terremoto del 24 agosto, mentre nei centri laziali si continua a scavare e il bilancio dei morti sale a 290 vittime. Nella palestra comunale sono state sistemate 35 bare e due bare bianche al centro delle vittime più piccole, Giulia e Marisol, una in fila all’altra: ad assistere il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che prima ha visitato i paesi più colpiti, il premier Matteo Renzi con la moglie Agnese Landini, il presidente del Senato Pietro Grasso, della Camera Laura Boldrini, il vice presidente del Parlamento europeo, David Sassoli e il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. “La violenza del terremoto può togliere tutto, tutto ma non il coraggio della fede. Questa può essere una scialuppa quando ci si trova in mare di tempesta“, sono le parole dell’omelia del vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole.

Non abbiate paura, non vi abbandono. Non sarete lasciati soli, mi raccomando però non perdete il coraggio“, ha esortato, salutando le alte cariche dello Stato presenti. Prima delle esequie, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è andato a cercare il sindaco di Arquata del Tronto Leandro Petrucci: i due si sono lasciati andare a un lungo abbraccio.

Sulla bara della piccola Giulia, la bimba estratta morta dalle macerie, il vigile del Fuoco che ha partecipato al salvataggio della sorella Giorgia e che nulla ha potuto fare per la piccola, ha lasciato un biglietto: ‘Ciao piccola Giulia e scusa se siamo arrivati troppo tardi‘.

Mattarella visita Amatrice e Accumoli

Terremoto in centro Italia: il Presidente Mattarella in visita ad Amatrice

L’abbraccio del Capo dello Stato al sindaco di Amatrice

Prima di partecipare ai funerali, il Capo dello Stato è stato in visita nei luoghi più colpiti dal terremoto. Ad Amatrice è stato accompagnato dal sindaco Sergio Pirozzi nella tendopoli allestita in città e a visionare quello che resta del paese. Il primo cittadino ha parlato anche dei tempi e dei modi della ricostruzione e gli ha chiesto di “essere il primo presidente della Repubblica che fa una ricostruzione in tempi record“, così da “nobilitare il proprio mandato con un impegno straordinario“. Il Capo dello Stato si è poi rivolto ai soccorritori che dal giorno della prima scossa non si sono mai fermati e che hanno salvato oltre 200 vite. “Grazie per tutto ciò che state facendo, uno sforzo straordinario“, ha detto nel suo incontro con i volontari e i vigili del fuoco ad Amatrice. “Non vi lasceremo soli“, ha poi promesso agli sfollati.

Mattarella si è poi recato ad Accumoli, altro centro reatino devastato dal sisma. Qui ha percorso con il sindaco Stefano Petrucci, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la zona rossa della città per poi visitare la tendopoli e incontrare gli sfollati.

Nella giornata di sabato è stato dichiarato lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano.

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Nuova scossa ad Amatrice
Nel frattempo, la terra continua a tremare. Una nuova scossa e nuovi crolli si sono registrati ad Amatrice già colpita pesantemente dal terremoto del 24 agosto e purtroppo il bilancio sale a 267 morti. La nuova scossa di magnitudo 4.8 si è verificata alle 6.28 di venerdì mattina, mentre nella serata di giovedì si sono registrati danni al ponte Tre Occhi che porta ad Amatrice, sulla statale 360, danno acutizzato dalla nuova scossa: al momento il ponte non è percorribile. Si tratta di una strada fondamentale per l’arrivo dei soccorritori. Amatrice è sempre più isolata, dopo la chiusura del ‘Ponte Tre Occhi’ il paese risulta irragiungibile. Il Ponte collegava il centro alla Statale 360, strada fondamentale per l’arrivo dei soccorritori. E mentre i tecnici della Protezione civile stanno verificando la tenuta del ponte e trovando strade alternative, i soccorritori sono sempre più in difficoltà.

Minute of silence at Valladolid's main square in memory of the victims of the earthquake in Italy

Sale il numero delle vittime
È di 290 vittime il bilancio provvisorio del terremoto del 24 agosto nel Lazio e nelle Marche. È quanto certifica la Protezione Civile nel corso di una conferenza stampa tenuta sabato mattina: altri tre corpi sono sono state estratti dalle macerie ad Amatrice, dove il bilancio sale a 230. Quanto all’identificazione delle vittime, la prefettura di Ascoli ha già reso noto ieri l’elenco, quello della prefettura di Rieti dovrebbe essere pronto a breve. Il numero complessivo dei feriti ospedalizzati è 387: molti, fa notare Postiglione, sono già stati dimessi. È in allestimento una struttura sanitaria ‘pass’ che funge da poliambulatorio, ad Amatrice. “Da molte ore sono al lavoro anche gli psicologi che lavorano sia con gli operatori sia con le famiglie”, aggiunge. I ricercatori del Cnr e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno “evidenziato un abbassamento del suolo a forma di cucchiaio, con un valore massimo di circa 20 centimetri nell’area di Accumoli”.

Bilancio definitivo ad Accumoli

Epicentro del terremoto del 24 agosto, ad Accumoli il bilancio delle vittime è definitivo. Sono 11 complessivamente le persone che hanno perso la vita. Tra questi anche un’intera famiglia di 4 persone la cui casa è stata colpita dal crollo del campanile adiacente e recentemente reastaurato. Accumoli è inagibile ed è stata dichiarata zona rossa.

Nuove scosse ad Amatrice

Per tutta la notte l’Istituto nazionale di Geofisica (Ingv) ha registrato scosse nella zona del Reatino colpita dal sisma del 24 agosto. Alle 2:04 c’è stata una scossa di magnitudo 3.8, alle 6:08 e alle 6:21 di magnitudo 3.
Le altre sono state da 2.1 a 2.7. Scosse di intensità simile proseguono in mattinata. Dall’inizio della sequenza sismica, dopo la più forte, si sono susseguite 928 scosse, solo dalla mezzanotte di oggi sono state 50 compresa quella di magnitudo 4.8.Lo ha riferito Titti Postiglione, direttrice dell’ufficio emergenza della Protezione civile. E nella fragile Amatrice si sono verificati nuovi crolli.

Terremoto: Amatrice, secondo giorno dal sisma

Sciacallaggio ad Amatrice

Sempre nel comune del reatino si è verificato il primo fenomeno di sciacallaggio. I carabinieri hanno arrestato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un’abitazione forzandone la porta con un cacciavite. L’uomo si è dato alla fuga. Bloccato, ha ingaggiato una colluttazione con i carabinieri, che lo hanno arrestato. I militari hanno riportato lievi lesioni, guaribili in 6 giorni.
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha dato disposizioni all Avvocatura municipale di costituire l’Amministrazione comunale come parte civile nell’eventuale processo nei confronti del pluripregiudicato napoletano arrestato mentre tentava di introdursi in una casa disabitata di Amatrice e che è ora recluso nel carcere di Rieti. E’ quanto si apprende dall’ufficio stampa dell’amministrazione.

Aperta inchiesta

La procura di Rieti ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di disastro colposo, dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha più volte sottolineato dopo il disastro avvenuto in Centro Italia la necessità di fare prevenzione soprattutto a livello edilizio.
Il sindaco di Amatrice spiega poi che sulla scuola crollata nonostante il restauro “c’è stato dello sciacallaggio” e “il comune si è costituito parte civile perché, nell’eventualità vengano riscontrate delle responsabilità, il comune è parte lesa”. “Amatrice non fa sconti a nessuno”, conclude Pirozzi, secondo cui il paese “risorgerà”.

Si continua a scavare

Non si abbandona la speranza e così a più di 48 ore dal sisma i soccorritori continuano a scavare tra le macerie, specie nella zona di Amatrice e nelle sue frazioni. Il tempo passa e “con il trascorrere delle ore questa speranza si fa sempre più flebile”, ha detto il prefetto Bruno Frattasi, capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, rientrato alla sede del Dipartimento della protezione civile dopo il sopralluogo sulle zone terremotate del Reatino e dell’Ascolano compiuto in elicottero con il ministro dell’Interno Alfano. Se le speranze di trovare persone ancora vive sotto le macerie si fanno sempre più deboli, sebbene si voglia ancora credere in un miracolo, resta l’obiettivo primario di “recuperare i corpi delle vittime”.

Stop ai beni di prima necessità

Stop all’invio di generi di prima necessità nei comuni colpiti dal sisma, per evitare l’accumularsi di generi alimentari non necessari. E’ quanto è stato deciso durante il vertice tenutosi nella mattinata del 26 agosto nella sede della provincia di Rieti tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Per quanto riguarda le donazioni, è stato ribadito che bisogna utilizzare solo i canali ufficiali della Protezione civile e della Regione.

Il Presidente del Consiglio propone ‘Casa Italia’

Niente New Town è questo il piano del governo di Matteo Renzi. Dopo la scossa di magnitudo 6.0 che ha distrutto il Centro Italia, il Governo decreta lo stato di emergenza. Il consiglio dei ministri svoltosi nella giornata di giovedì 25 agosto ha stanziato 50 milioni di euro iniziali e la sospensione del pagamento delle tasse da parte dei terremotati. Nella mente di Matteo Renzi però c’è di più, il progetto si chiama Casa Italia. “Non un elenco di parole”, spiega il Presidente del consiglio ma un piano “in cui tutti possano riconoscersi: soggetti sociali, ordini professionali, associazioni di categoria, sindacati, associazionismo fino agli esponenti del mondo ambientalista”. Una “scommessa sulla prevenzione”, la definisce Renzi.
“Bene Casa Italia e un progetto condiviso”, è il commento degli esponenti del Consiglio Nazionale degli Architetti che sottolineano anche “l’imprescindibile esigenza di controlli e verifiche che stronchino sul nascere quei fenomeni corruttivi che troppe volte sono stati alla base di drammi e tragedie”.

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