Sudafrica, Namibia, Botswana, ovvero i deserti dell’africa australe

africa australe

Stiamo per partire per un lungo viaggio attraverso i deserti dell’Africa del Sud: attraverseremo il Sudafrica, il Botswana e la Namibia. La nostra spedizione ci porterà a conoscere da vicino alcune tra le aree più aride del nostro pianeta che però, contrariamente a quanto si possa pensare, sono abitate da numerose specie animali e anche da una delle più antiche popolazioni del mondo: i San, conosciuti anche come Boscimani, nome che deriva dall’inglese Bushmen.

Il viaggio parte da Johannesburg, una megalopoli africana ricca di contrasti, dove i palazzi scintillanti delle compagnie diamantifere si contrappongono alle township, estese baraccopoli che ospitano fino a un milione di persone.

Il Botswana, dai Pan al Delta dell’Okavango

Da Joburg, come viene talvolta chiamata Johannesburg, ci dirigeremo verso nord per entrare in Botswana, uno stato che ha fatto del conservazionismo la sua principale missione; visiteremo il Khama Rhino Sanctuary, dedicato agli splendidi rinoceronti, una specie altamente minacciata dal bracconaggio che qui può godere di un luogo sicuro dove vivere.

In Botswana andremo alla scoperta dei Pan, vaste depressioni salate, che nella stagione delle piogge diventano dei laghi che poi si asciugano completamente durante la stagione secca.

Nel centro del Botswana c’è poi un cuore di sabbia, la Riserva del Central Kalahari, una perla ancora poco esplorata e conosciuta, un ambiente ancora selvaggio e immutato da millenni; affronteremo le sue piste sabbiose alla ricerca dei leggendari leoni del Kalahari.

Sarà il Botswana a regalarci anche una pausa verde: il maestoso Delta dell’Okavango, un luogo incredibile dove le acque del fiume Okavango si disperdono, senza mai raggiungere l’oceano, e dove c’è una incredibile concentrazione di animali.

Namibia la rossa

Passeremo poi il confine per entrare in Namibia, dove ci attendono altri deserti, il Parco Nazionale di Etosha con il suo immenso Pan salato e i suoi paesaggi lunari, la Skeleton Coast con le sue bianche dune che si tuffano direttamente nell’oceano e il Kalahari con le dune rosse e arancioni, che si accendono di colori incredibili al tramonto.

In Namibia faremo tappa in due città dal chiaro ed evidente passato coloniale tedesco, Swakopmund e Windhoek, un tocco bavarese che a prima vista stride un po’, ma saranno utili per i rifornimenti, visto che faremo il viaggio in camping e di volta in volta dovremo rifornirci di acqua e viveri.

Sarà poi la volta del parco transfrontaliero – tra Botswana e Namibia – del Kgalagadi, dove i colori dominanti sono il rosso della sabbia e il giallo dell’erba secca, e i pochi alberi e arbusti fungono da torri di avvistamento per i numerosi rapaci, pronti a piombare sulle prede.

L’animale che domina le vallate e le dune qui è l’orice, le cui corna, lunghe e affusolate, sono incredibilmente belle; anche le antilopi saltanti sono presenti in gran numero, come anche l’eland, gli gnu, le giraffe e i sempre presenti struzzi.

giraffa namibia

Tra i predatori si trovano i leoni, gli elusivi leopardi e i ghepardi, che qui sono più facili da avvistare rispetto ad altri parchi; con l’oscurità il parco diventa il terreno di caccia di predatori più piccoli come la volpe del capo, gli otocioni e la iena bruna.

Il Sudafrica e la fioritura dei deserti

Lasciato il Kgalagadi entreremo in Sudafrica e visiteremo il Namaqua e la regione del West Cape, che in questa stagione regalano lo spettacolo della fioritura dei deserti.

Le tappe successive saranno Città del Capo e la penisola, e andremo anche ad Hermanus per osservare le balene franche australi, che in questo periodo scelgono le acque calde vicino alla costa per partorire.

Il Karoo, con i suoi aridi rilievi montuosi, sarà l’ultimo parco che visiteremo prima di rientrare a Johannesburg e fare ritorno in Italia.

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