Strage di Santhià: il nipote confessa, ha ucciso per soldi

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Il venticinquenne Lorenzo Manavella è il responsabile della strage familiare avvenuta a Santhià. Lui, reo confesso, ha ucciso i nonni Tullio e Tina, 85 e 78 anni, e la zia Patrizia, di 56. Nei suoi confronti è stato dichiarato il fermo per omicidio plurimo aggravato e rapina aggravata. Il giovane avrebbe ucciso in preda agli effetti della cocaina, e alla ricerca di soldi.

La procura parla di “impulso omicida ricollegabile alla droga” e non esclude che al delitto possano aver partecipato altre persone: in una nota precisa infatti che le indagini sono in corso “per individuare l’autore o gli autori del crimine, e le ragioni dello stesso“.

Il ragazzo che ha confesso il triplice omicidio ha dichiarato: “Ho perso la testa“. Durante l’interrogatorio davanti al pm Roberta Brera, Lorenzo che si era consegnato ieri sera alla Polfer della stazione di Venezia, ha ricostruito ciò che sarebbe successo giovedì sera.

Il 25enne avrebbe dovuto rinunciare ad andare in discoteca con gli amici perché non aveva i soldi per pagare l’ingresso. Così, era stato riaccompagnato a casa dagli amici dopo una festa di compleanno.

Da quel momento in poi ci sono dubbi perchè potrebbe esserci stata una lite.

Il delitto sarebbe stato commesso con un coltello, ma le ferite sulle tre vittime parlano anche di un oggetto contundente.

Patrizia Manavella, la zia di Lorenzo, è stata trovata distesa sul letto in una camera al primo piano. La donna, 56 anni, viveva a Vercelli, dove lavorava in una banca. Ieri sera si era fermata a dormire a Santhia’ a casa dei genitori, per assistere la madre, che da tempo era costretta su una sedia a rotelle.

Proprio lei, la nonna, Pina, è stata trovata coricata su un fianco sul letto nella sua camera al pianterreno.

Il nonno, Tullio, invece è stato ritrovato riverso sul pavimento nei pressi della camera da letto, quasi come se avesse cercato di fuggire.

I corpi delle tre vittime sono stati portati al Sant’Andrea di Vercelli per l’autopsia.

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