Strage Brandizzo, l’addetta alla sala di controllo: “Da me nessun via libera”

Nella giornata di ieri dagli investigatori è stata ascoltata una ragazza di 25 anni che lavora per le Ferrovie e che la notte del 30 agosto era l’addetta alla sala di controllo. La donna ha riferito di non aver dato nessun via libera, di aver più volte lanciato avvertimenti che i lavori non potevano iniziare perché era previsto il passaggio di un treno. Appelli dunque che sono rimasti inascoltati, ma che se ascoltati avrebbero potuto evitare l’incidente che ha causato la morte di cinque operai.

Servizi di emergenza sul luogo dell'incidente
Servizi di emergenza sul luogo dell’incidente – Nanopress.it

La procura di Ivrea continua le sue indagini e al vaglio ci sono anche le misure di sicurezza dei lavoratori e le condizioni dei lavoratori. È stata sequestrata tutta la documentazione e l’attrezzatura presente sul posto. Si dovrà verificare se fosse attivo e funzionante anche il Cdb e se è vero che gli operai sono spinti ad iniziare i lavori prima dell’orario previsto per evitare sanzioni alle aziende.

L’addetta alla sala di controllo ha affermato di non aver dato il via libera ai lavori la notte del 30 agosto

Continuano le indagini sulla tragedia che è avvenuta nei giorni scorsi, ad un chilometro dalla stazione di Brandizzo, in cui sono morti cinque operai investiti da un treno che viaggiava sulla tratta Torino-Milano.

Ad occuparsi delle indagini è la procura di Ivrea e al momento al vaglio delle autorità c’è l’ipotesi che siano state ignorate le procedure obbligatorie da seguire e sia stata sottovalutata la sicurezza dei lavoratori.

Al momento è stata identificata una testimone chiave, si tratta di una ragazza di 25 anni che è dipendente presso le Ferrovie, ed era lei che la sera del 30 agosto si trovava all’interno della sala di controllo di Chiavasso fornendo indicazioni al suo collega presente sul luogo dell’incidente, prima che avvenisse la tragedia.

Da quanto risulta dalle telefonate che sono state recuperate dalle autorità la ragazza ha lanciato diversi appelli e avvertimenti che sono rimasti però inascoltati.

La donna avrebbe detto di aver dato segnalazione per ben tre volte che i lavori su quella tratta non dovevano iniziare perché era previsto il passaggio di un treno, da parte sua quindi nessun via libera all’inizio dei lavori di sostituzione dei binari.

Gli investigatori hanno ascoltato la donna ieri in procura, dove è stata trattenuta per l’intera giornata. Le sue dichiarazioni sono ritenute molto importanti e fondamentali per poter chiarire le dinamiche dell’incidente.

Nella giornata di oggi, 5 settembre 2023, è prevista invece una commissione che riunirà Trasporti e Lavoro della Camera per valutare le condizioni di sicurezza dei lavoratori all’interno del settore ferroviario.

Verranno ascoltati prima Rfi insieme all’ad Strisciuglio e in seguito saranno ascoltati i sindacati. Nella giornata di ieri hanno preso parte al corteo silenzioso a Vercelli, in memoria delle cinque vittime e per denunciare le scarse sicurezze sul lavoro, circa 2mila persone.

Corteo silenzioso a Vercelli
Corteo silenzioso a Vercelli – Nanopress.it

Tanti gli aspetti che ruotano intorno alle indagini

I magistrati che si stanno occupando del caso stanno considerando ogni aspetto possibile per determinare quali siano state realmente le cause. L’incidente, ricordiamo, è avvenuto nella tarda serata del 30 agosto, quando un treno in transito sulla tratta Torino-Milano ha investito e ucciso sul colpo 5 operai.

I cinque operai stavano eseguendo lavori di manutenzione e sostituzione dei binari ad un chilometro dalla stazione di Brandizzo, insieme al loro c’erano altri due operai che sono però rimasti illesi.

I magistrati stanno valutando anche i regolamenti, i termini tecnici e le procedure che riguardano questo genere di lavori.

Ad esempio si cerca di capire se lungo la tratta fosse operativo il sistema di Cdb ossia un meccanismo composto da sensori e vari circuiti elettrici che permettono di segnalare la presenza di un treno.

Inoltre stanno verificando se sia vero che gli operai sono spinti ad iniziare i lavori prima dell’orario previsto per poter evitare alle loro aziende di dover pagare eventuali sanzioni e penali.

Tutto il materiale interessato per le indagini è stato attualmente sequestrato, oltre ai documenti presenti sul luogo dell’incidente anche tutta l’attrezzatura e i strumenti che stavano utilizzando gli operai quella notte.

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