Stefania Nobile, la figlia di Vanna Marchi in radio: ‘Mai le scuse, i truffati tutti cornuti’

Stefania Nobile

Stefania Nobile, figlia di Vanna Marchi, è tornata a commentare le ormai note vicende giudiziarie. Per molti si tratta di dichiarazioni che andavano evitate e infatti si rischia un ribaltamento dei ruoli. ‘Se ti chiedo i soldi e me li dai, il coglione sei tu’, così ha spiegato la donna in una trasmissione radiofonica. In tanti anni pare non mutare per niente il rapporto delle tele-venditrici con il pubblico, quel pubblico che qualche volta si è lasciato entusiasmare da pagliuzze negli occhi e record fasulli. Le condanne per truffa, infatti, risalgono a ormai 5 anni fa, dopo le prime segnalazioni giunte nel 2001.

Dichiarazioni che in poche ore hanno già fatto il giro della Rete e molto probabilmente sono destinate a far sobbalzare dalla sedia davvero chiunque. Per Stefania Nobile, infatti, la differenza tra le due donne e i ‘criminali di oggi‘ è che ‘noi chiedevamo i soldi e ce li davano‘, mentre i ladri contemporanei, diciamo così, se ne approprierebbero senza dire nulla alle vittime. Così ha dichiarato Stefania Nobile ai microfoni de La Zanzara, trasmissione in onda su Radio 24.

Di fondo, nelle parole di Stefania Nobile pare emergere un sentimento d’ingiustizia subìta, se si vuol far il paragone con altri reati: ‘Vogliamo dire che vengono praticati sconti di pena a questo e a quell’altro? Che sono tutti liberi? C’è gente che va in discoteca e a fare i fenomeni e in galera ci siamo andate solo io e mia madre?’.

Dunque, la figlia di Vanna Marchi non sembra proprio essersi pentita. E non parrebbe per niente disposta a risarcire i malcapitati da un punto di vista morale: la donna, infatti, ha fatto sapere che non ha intenzione di chiedere scusa alle vittime dei raggiri, perché dal suo punto di vista le persone truffate sarebbero dei furbi, spendendo 100 mila lire ma vedendosi risarcire patrimoni: ‘Tutti cornuti e volevano sapere altre cose‘, così ha concluso Stefania Nobile ai microfoni de La Zanzara.

Secondo la biografia ufficiale di Vanna Marchi, la tele-venditrice e sua figlia Stefania Nobile sono state condannate in Cassazione a oltre nove anni di reclusione il 4 marzo 2009. Nel 2010 anche la condanna per bancarotta fraudolenta. La vicenda giudiziaria ha varcato i confini dell’Italia, riportata da stampa e televisioni di tutto il mondo. Nel 2001, fu Striscia la notizia, il tg satirico di Antonio Ricci, a fare luce dopo alcune segnalazioni giunte al programma di Canale5.

A mettere in guardia è sempre Striscia, nel libro Manuale Anti-Furbi (Fivestore, p.51), la cui lettura risulta complementare ancora oggi al caso: ‘La vicenda – si legge – si è conclusa con un processo e una condanna esemplare. Ma vale la pena ripercorrerlo, anche per mettere in guardia la gente, magari un po’ ingenua, da pericoli simili‘.

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