Statali assenze per malattia: arriva il tetto massimo per arginare l’assenteismo

Assenze statali

Nuovo giro di vite per gli statali e le assenze per malattia: la riforma Madia prevede l’introduzione di un tetto massimo di assenze per malattia durante l’anno, anche in presenza di gravi patologie che richiedono terapie salvavita come chemioterapia ed emodialisi. Si prospetta un futuro sempre più duro per gli statali: le assenze per malattia sono finite nuovamente nel mirino della Politica. Andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste la nuova regolamentazione sulle assenze per malattia degli statali.

Il nuovo codice disciplinare per gli statali, che prevede appunto un tetto massimo sulle assenze per malattia, entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 22 giugno. Le nuove regole del decreto 75/2017 sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale numero 130 del 7 giugno. La riforma, oltre a prevedere il licenziamento del dipendente in caso di ‘bocciatura’ per scarso rendimento per tre anni consecutivi, renderà la vita difficile anche a chi si assenta dal proprio posto di lavoro, per prolungate o ripetute malattie.

Statali assenze per malattia: il tetto massimo

In sede di trattativa, a occuparsi di stabilire il tetto massimo di giorni di assenza per malattia degli statali, in caso di effettuazione di terapie salvavita ‘anche se non coincidenti con i giorni di terapia e a condizione che si determinino effetti comportanti incapacità lavorativa’, sarà l’Aran. Anche in caso di terapie salvavita dunque, verrà stabilito un numero massimo di giorni di assenza per i dipendenti statali.

Statali: permessi orari per visite mediche

La riforma Madia non si limita a stabilire un tetto massimo sulle assenze per malattia degli statali, interviene anche sui permessi orari per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici, fruibili a giorni e addirittura a ore. Non solo, pone l’attenzione anche sui permessi brevi a recupero, permessi per motivi familiari e riposi connessi alla ‘banca delle ore’ che viene indicata come ‘base di partenza per ulteriori avanzamenti nella direzione di una maggiore conciliazione e tra tempi di vita e di lavoro’. Anche per i permessi dunque, vengono introdotti dei nuovi paletti: l’assenza deve essere giustificata tramite l’esibizione di un certificato rilasciato dal medico o dalla struttura, anche privata, che ha svolto la visita o praticato la prestazione.

Viene quindi introdotto anche un monte ore totale, annuale, per i permessi e si aggiunge un’ennesima postilla: 6 ore di permesso equivalgono a un’intera giornata di lavoro. Infine, è previsto un arco di tempo di servizio minimo per ogni singola giornata, pari almeno alla metà dell’orario.

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