Starbucks in Italia, nuova caffetteria a Milano in piazza Duomo abbellita con banani, ibischi e palme

L’annuncio che Starbucks aprirà in Italia un suo locale sta circolando da tempo, e non è la prima volta che una notizia del genere si trasforma poi in una bufala. Ma stavolta ci sono davvero delle speranze concrete di poter vedere a breve una nuova caffetteria nel capoluogo meneghino dove poter andare ad assaggiare i famosi frappuccini di Starbucks. Se per alcuni la decisione presa dalla famosa catena americana di sbarcare anche nel Paese del caffè e del cappuccino (l’Italia, appunto) nasconde un clamoroso flop, per altri è un segno dell’importanza sempre più internazionale della città lombarda.

Starbucks in ItaliaStarbucks in Italia aprirà una caffetteria a Milano già entro aprile 2017. Almeno così è a sentire i molti rumors che stanno circolando. Pare che le trattative commerciali tra la proprietà e l’investitore italiano, nonostante i rallentamenti degli ultimi mesi, si siano completamente concluse. Il Gruppo Percassi, interessato all’affare, ha messo un punto alla trattativa. E per Milano ora ci sono solo novità (non senza polemiche).

Chi è Antonio Percassi?Antonio Percassi, 62 anni è nato a Clusone in provincia di Bergamo, è un ex calciatore del Cesena e dell’Atalanta di Bergamo, di cui ora è proprietario. Conosciuto come guru dei centri commerciali (Benetton, Zara, Victoria’s Secret), il suo simbolo è lo shopping center di Orio al Serio. Fino al 2014 deteneva anche il 3,9% di Alitalia. Oggi le sue attività hanno un fatturato di 400 milioni di euro.

Avrà successo nel Belpaese?Il business di Starbucks avrà successo in Italia? C’è chi ha molti dubbi poiché in Italia c’è una tradizione davvero secolare del rito del caffè, e i rischi per un’attività imprenditoriale del genere sembrano essere molto evidenti. Se gli accordi fra il fondatore Haward Shults e Antonio Percassi si sono conclusi positivamente, ci si chiede sul serio se nel Paese del caffè e del cappuccino possa esserci posto per la bevanda proposta da Starbucks. Attualmente gli Starbucks nel mondo sono 22,519 in 67 Paesi e le miscele di caffè servite sono più di 30. Basterà questa varietà nella proposta commerciale a decretare il successo in Italia della nuova caffetteria in stile americano?

La novità in piazza DuomoStarbucks ad aprile sbarcherà dunque ufficialmente – una volta per tutte – a Milano, che vedrà la sua piazza Duomo cambiare look, grazie all’intesa tra Comune e azienda. Le aiuole verdi di piazza Duomo saranno quindi rimpiazzate da palme, banani, ibischi, ortensie, canne cinesi e piante a fioritura alternate durante le stagioni: “un tocco esotico alla piazza in modo da garantire sempre vivacità e colore”, secondo l’assessore al Verde, Pierfrancesco Maran, che ha assicurato che le piante attualmente presenti verranno ripiantate in altre aree di Milano. Resta l’incognita su come tali piante amanti dei climi caldi possano resistere in salute a Milano.

La polemica per il giardino esotico a Milano
L’installazione di nuove piante, ideata dall’architetto Marco Bay, prevede un impianto di irrigazione automatica che resterà nella piazza per tre anni. Ma il progetto non ha convinto tutti, tanto che sono scoppiate già immancabili le polemiche. “C’è da ammettere che il Comune di Sala è coerente: sta trasformando Milano in una piccola Africa, aprendo le porte a immigrati e clandestini, e quindi vuole anche mettere palme e banani in piazza del Duomo!” sono state le parole di Riccardo De Corato, ex vicesindaco e capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione Lombardia, a commento del restyling delle aiuole di Piazza Duomo.

Impostazioni privacy