Torre Annunziata, spari contro il portone di un pregiudicato

Napoli, arresto latitante Alessandro Giannelli

Torna la paura a Torre Annunziata, comune a pochi passi da Napoli dove ancora una volta si continuano a udire spari. Durante la notte i proiettili hanno colpito il portone di un palazzo in vicolo Agricoltori vicinissimo a Palazzo Fienga noto per essere stato la roccaforte del clan Gionta. I colpi di pistola hanno perforato il portone dell’abitazione di un pregiudicato.

Ancora una volta si spara nel Quadrilatero delle carceri, in pieno centro storico. La notte tra il 7 e l’8 febbraio è andata a fuoco un’auto in via Oplonti, la vettura apparteneva alla moglie di un boss del clan Gallo-Cavalieri. In quell’occasione sono state giovani le mani che si sono sporcate come sempre più spesso accade nel napoletano. Un atto di ribellione di ragazzini, i figli dei detenuti le cui famiglie non ricevono alcun sussidio economico e che ora “comandano” e controllano il traffico di stupefacenti. Non si esclude che le giovani leve della camorra abbiano agito anche questa volta. Poco lontano dal Palazzo colpito la notte scorsa, è stata ritrovata una Beretta 7.65 con alcune cartucce all’interno ed è molto probabile che sia l’arma utilizzata per portare avanti l’azione intimidatoria.

La guerra della camorra è ormai condotta da giovanissimi, schegge impazzite che, “orfani” dei boss, si contendono il comando. Sono quelli che Giancarlo Siani (giornalista martire della camorra) definiva i “muschilli“, i baby spacciatori che con “o’ fierr'” tra le mani si colpiscono a vicenda con il pericolo di mietere vittime coetanee o di poco più grandi di loro, come è la sera del 21 marzo nei quartieri Spagnoli a Napoli.

Poteva essere un’altra Annalisa Durante, ma per fortuna non è accaduto. Una ragazza a 19 anni, per una semplice passeggiata con un’amica si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. I proiettili, sparati da un baby killer e probabilmente destinati a un giovanissimo suo nemico, hanno perforato l’anca della ragazza e per fortuna solo quella.

E intanto a Napoli si attende ancora un intervento più incisivo da parte del governo come ha denunciato il sindaco Luigi de Magistris: “Ci saremmo aspettati un rafforzamento delle forze dell’ordine sul territorio, visto che abbiamo segnalato da almeno un anno e mezzo questo inizio di una recrudescenza omicidiaria“.

La guerra tra i giovani aspiranti boss prosegue ed è allarmante, come ha denunciato lo stesso Presidente di Save The Children, Claudio Tesauro: “Sono troppi i bambini che non stanno vivendo la vita che invece ciascun bambino avrebbe il diritto di vivere“.

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