Sorrento, stupro al ristorante: vittima venduta dall’amica per 100 euro

Un ristoratore di Sorrento e una ragazza di 23 anni, abituale cliente del suo locale, sono stati arrestati e messi in carcere con le accuse di violenza sessuale di gruppo e cessione di sostanza stupefacente. Dalle indagini del commissariato di Polizia di Sorrento sarebbe emerso che i due arrestati avrebbero sciolto in un bicchiere cocaina e Ghb, la cosiddetta ‘droga dello stupro’, per poi far bere il drink alla vittima. Il tutto per permettere al 56enne titolare del ristorante di avere rapporti sessuali con la giovane che altrimenti avrebbe rifiutato. Ma le indagini hanno svelato anche un altro retroscena agghiacciante. Sarebbe stata la ragazza, amica della vittima, a ‘venderla’ allo stupratore in cambio di una banconota da 100 euro.

A una settimana di distanza dalla violenza, e dopo le indagini che hanno permesso di ammanettare lo stupratore e la sua complice, emergono altri dettagli agghiaccianti sullo stupro al ristorante di Sorrento.

Quelle notti a base di cocaina, alcol e sesso

Il ristoratore Mario Pepe, secondo gli inquirenti, era solito cedere cocaina ad amici e conoscenti che frequentavano il suo locale. Una cliente ‘fissa’ era Chiara Esposito, 23enne amica della vittima. Proprio nel ristorante sarebbe avvenuta la violenza sessuale ai danni della giovane donna. E gli inquirenti ipotizzano che la ragazza stuprata dal ristoratore sia stata in precedenza narcotizzata proprio grazie alla complicità di Chiara.

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La cronaca di quella notte non è stata ancora chiarita. Le indagini hanno portato ad accertamenti di laboratorio sui capelli della vittima, per cui è emersa senza ombra di dubbio l’assunzione di Ghb, la cosiddetta droga dello stupro. Sarebbe emersa anche una verità sconvolgente, raccontata, come spiega il Mattino, da un amico della vittima, che le ha raccontato quanto sapeva.

‘Chiara ti ha venduta per 100 euro’

L’amico della vittima le avrebbe raccontato alcuni dettagli agghiaccianti su quella notte e sulla violenza: “Chiara ti ha venduto a Mario per cento euro. Tu non volevi fare sesso con lui, così ti hanno sciolto la droga nel vino e sei stata violentata. Ho visto persino le foto”.

La ragazza sarebbe quindi stata narcotizzata e poi violentata dal ristoratore, con la complicità dell’amica. Al momento si tratta di racconti e ipotesi investigative che dovranno essere trasformate, eventualmente in verità processuale, ma che hanno permesso comunque al gip di Torre Annunziata di mettere in carcere la coppia, che dovrà rispondere di violenza sessuale e spaccio di stupefacenti.


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