La sonda NASA Osiris-Rex dopo quattro anni atterra sull’asteroide Bennu

La sonda NASA Osiris-Rex ha finalmente raggiunto l’asteroide Bennu, che si trova a di 330 milioni di chilometri dalla Terra.

Partita quattro anni fa, la sonda, grande circa come un camion, ha bombardato parte dell’asteroide per raccogliere alcuni preziosissimi grammi di polvere che verrà analizzata una volta tornata sul nostro pianeta. L’obiettivo della missione è quello di ricostruire almeno in parte, la nascita del Sistema Solare, risalente a 4.5 miliardi di anni fa. Un tentativo di rispondere alla domanda che da sempre attanaglia l’essere umano: da dove veniamo?

È la prima volta che una sonda americana riesce in un’impresa simile, in precedenza solo la sonda giapponese Hayabusa 2 era riuscita nell’intento.

Per la NASA un momento storico

Il responsabile della missione Dante Lauretta ha dichiarato  che l’atterraggio è andato alla perfezione, un momento storico. Ora la Osiris-Rex dovrà riportare a casa 60 grammi di materiale, forse rivelatori dei componenti che hanno dato origine al nostro Sistema.

Gli asteroidi sono corpi celesti tendenzialmente immutati nel corso del tempo, a differenza di pianeti e lune, perciò decisamente più rivelatori.

Il lancio di Osiris-Rex e la sua missione

Osiris-Rex è stata lanciata il 9 settembre 2016 e ora “ha toccato  una zona al centro del sito Nightingale, del diametro di 16 metri, selezionato perché ricco di materiale a grana fine, ma sulla regione incombono massi delle dimensioni di un edificio“, racconta Lori Glaze, capo della divisione di Scienze planetarie della Nasa.

Le operazioni di discesa e atterraggio sono state comandate a distanza di milioni di chilometri in maniera millimetrica. A 770 metri di distanza dall’asteroide, Osiris-Rex ha iniziato la lenta discesa, manovra aggiustata a 125 metri di altezza. In 11 minuti ha raggiunto i 54 metri, dove è iniziata la frenata indirizzata al punto stabilito.

Il contatto con la superficie è stato brevissimo, appena 16 secondi, sufficienti per mettere in azione le tre bombole di azoto pressurizzate, che hanno fatto sì che la polvere e il materiale dell’asteroide fossero smossi quindi raccolti dal “braccio” di 3,4 metri della sonda mentre già si stava allontanando.

L’atterraggio in diretta

Il tutto è stato trasmesso in diretta, compresa la gioia degli scienziati della NASA una volta che l’operazione, della durata complessiva di 4 ore, è stata completata.

La sonda non ha ancora spedito sulla terra immagini, lo farà quando si troverà a una distanza di sicurezza da Bennu e avrà ricaricato le batterie. Sabato sarà rivelato anche quanto materiale è stato eventualmente raccolto. Il contatto c’è stato, ma ancora non è certo se sia stato fruttuoso. Nel caso di esito positivo, si parla della raccolta di materiale extra-terrestre (letteralmente) più grande mai fatta dopo le missioni Apollo sulla Luna.

Osiris-Rex dovrebbe iniziare a tornare verso la Terra a marzo 2021 e atterrare nel deserto dello Utah il 24 settembre 2023. Se la missione dovesse fallire, la NASA ha in piano già a gennaio di tentare su un altro corpo celeste.

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