Soldato inglese dell’Isis si lamenta dei commilitoni arabi: ”Sono rozzi”

Ad ottobre 2014 il jihadista inglese Abu Saeed al-Britani invitava i suoi concittadini a compiere attentati in patria pubblicando un video in cui, a volto scoperto, minacciava l’Occidente. A pochi mesi di distanza, ora il tagliagole dell’Isis suggerisce agli aspiranti jihadisti cresciuti da questa parte di mondo a sostenere il califfato arruolandosi con le brigate internazionali, ma di tenersi a distanza dalle milizie composte da soli arabi, perché troppo ”maleducati”.

Sul suo blog Abu Saeed al Britani si sfoga parlando degli arabi, a suo dire davvero ”rozzi”: ”Aspetti il tuo turno per mezz’ora, poi arriva uno qualsiasi, si piazza davanti e si fa servire prima”, dice, per non parlare dell’inevitabile scontro culturale, definito ”fastidioso” per chi, come lui faceva il vigilantes dei grandi magazzini Morrison di High Wycombe.

Certe cose al ventisettenne danno proprio fastidio: ”Mi rubano le scarpe, staccano il caricatore del cellulare e lo usano senza chiedere il permesso, mangiano senza conoscere le più elementari buone maniere”, e poi russano e non sanno cosa vuol dire privacy, tanto che si lagna dei ”fratelli arabi che ti piantano gli occhi addosso per decine di minuti senza motivo”. Insomma, per il jihadista britannico qualcuno dovrebbe proprio imparare a stare al mondo: curioso che a dirlo sia proprio lui, un pazzo sanguinario assassino di innocenti.

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