Social media marketing e digital communication: torna al Mi.Co di Milano #SMMdayIT

social media marketing day italia

Dal 17 al 19 maggio torna al Mi.Co di Milano #SMMdayIT, l’appuntamento dedicato al social media marketing e alla digital communication, giunto quest’anno alla sua sesta edizione. “L’evento – spiega l’organizzatore Andrea Albanese – è strutturato in 40 interventi di 30 minuti l’uno dove il relatore racconterà per venti minuti il suo tema, la sua esperienza, quello che sta facendo nella propria azienda per avere successo sui social e sul digitale e poi ci saranno dieci minuti di domande in parte dal pubblico e in parte da Twitter e da facebook”.

A passarsi il testimone, tra un intervento e l’altro, saranno dunque 40 relatori che parleranno al pubblico della loro esperienza.

A introdurre il tutto sarà il già citato Andrea Albanese, Social Media Marketing & Digital Communication Advisor, accompagnato da Jessica Alessi (Founder & Ceo di Secretary.it), Fabio Guadagnini (Chief Communication Officer – AC Milan), Francesco Piccinini (direttore responsabile di Fanpage.it), Marco de Crescenzio (fondatore de ‘Il Milanese Imbruttito’), Andrea Da Venezia (Head of Marketing Italy – Vente-Privèe Group), Mariano Tredicini (Head of Digital Communication di Tim). E molti altri tra professionisti della comunicazione, esperti legali, imprenditori.

Il filo conduttore delle tre giornate sono i metodi per fare business con i social e con il digitale in genere. Si spiegherà come si fa a fare “Una cosa fondamentale è che questi strumenti hanno aperto a chiunque la possibilità di diventare imprenditore di se stesso, perché hanno dato a tutti – evidenzia Albanese – un canale di comunicazione. Quindi posso promuovere la mia idea la mia attività, i miei servizi. Una emancipazione pazzesca, se pensiamo che emancipazione significa staccarsi dalle catene. Il fatto di potere raccontare liberamente sui propri canali le proprie attività e le proprie intenzioni in ambito business diventa fenomenale. Chiunque può avere successo e studiare questi elementi al meglio ma è una rivoluzione a livello globale che non ha pari”.

E se in Italia esistono tante realtà di successo, è anche vero che scontiamo alcune criticità. “L’Italia è indietro più per un aspetto infrastrutturale, che per altre ragioni. In realtà, la competenza delle persone è fuori discussione. Quindi il gap sta più nel dare la possibilità alle persone che lavorano in azienda di usare gli strumenti senza stare troppo alle regole che imbrigliano e spesso – evidenzia Albanese – legano l’azienda”.

Tra gli temi che verranno affrontati anche il tema delle fake news: “lo faremo insieme a giornalisti professionisti e ad altre persone che si occupano di notizie. Questo aspetto diventa fondamentale perché le persone, anche involontariamente, diffondono notizie che sono false. E’ vero che c’è qualcuno che ad arte le produce e quindi bisognerebbe indagare in quel punto. Però è anche vero che la singola persona racconta il proprio fatto come se fosse una notizia. La fake news c’è chi la fa ad arte, chi senza accorgersene diffonde la notizia e chi la produce senza rendersene conto entrando in competizione con le notizie vere” conclude Albanese.

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In collaborazione con AdnKronos

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