Silvio Berlusconi alle olgettine che lo pregavano di entrare a Mediaset: ‘Non sono nessuno, chiedete l’impossibile’

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In un video inedito rilasciato dall’Ansa e girato con un telefonino durante una delle tante sere di bunga bunga ad Arcore, si vede l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, attorniato da una serie di ragazze, risponde alle loro pressanti richieste di poter entrare a Mediaset, per lavorare in qualche programma. L’ex Cavaliere risponde di non avere più alcun ruolo di comando nell’azienda, già da 18 anni passata in mano al figlio Piersilvio.

“Io non sono presidente di niente a Mediaset, sono fuori da Mediaset da 18 anni” diceva Silvio Berlusconi nel video del 2011 diffuso ora, ma che fa parte del faldone dell’inchiesta Ruby Ter

“L’isola non l’ho fatta – dice tra l’altro una delle ragazze intorno a Berlusconi, sprofondato in un divano – il film che dovevo fare con Massimo Boldi l’hai dato a lei”, dice, mentre il leader di Forza Italia risponde: “Non l’ho dato io”. E un’altra olgettina, che forse è proprio Marysthell Polanco che riprende il filmato di nascosto, dice: “Io un contratto e basta, papi, è quello che mi serve”, poi lo elogia ”tu sei il presidente del Consiglio d’Italia, proprietario comunque di Mediaset”. E Berlusconi si lamenta: “Sì, hai visto cosa mi fanno? Presidente del Consiglio d’Italia…”

Ruby ter in video Berlusconi alle olgettine

[didascalia fornitore=”ansa”]Silvio Berlusconi in un fermo immagine del video realizzato a metà del 2011, quando l’inchiesta sul caso Ruby era già scoppiata, depositato agli atti del processo Ruby ter e finora mai diffuso[/didascalia]

“Le hanno tentate tutte, tutte. Soltanto io posso avere la forza di resistere in una situazione del genere”, prosegue a lagnarsi Berlusconi, ma “io sono stato colpito più di tutti perché dopo una vita di lavoro sono distrutto come immagine nel mondo, perché sono quello del ‘bunga-bunga’, tutto quello che ho fatto come statista, come politico, ho evitato la guerra tra la Russia e la Georgia…”.

Berlusconi prosegue a elencare alle sue giovani ospiti ad Arcore i presunti attacchi subiti nel tentativo di spoltronarlo politicamente, fino a che confessa alle sue giovani ospiti: “Ho trovato tre giudici comunisti. Adesso ho scoperto che due di loro scrivevano su Lotta Continua e hanno fatto una sentenza per farmi fallire”, spiega riferendosi alla sentenza con cui la Corte d’Appello di Milano nel luglio 2011 aveva condannato Fininvest a versare 540 milioni alla Cir della famiglie De Benedetti.

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