Si scrive affianco o a fianco?

Si scrive ‘affianco’ o ‘a fianco’? Eccoci tornati ad un’altra spinosa questione grammaticale italiana per la quale è d’obbligo un sottile distinguo, che dipende dal significato che attribuiamo alla parola ‘affianco’. La forma ‘affianco‘ come forma unita della locuzione ‘a fianco‘ non è grammaticalmente scorretta, tanto che viene registrata nel Dop (il Dizionario di Ortografia e Pronuncia al quale, proprio in merito alla questione ‘affianco’ o ‘a fianco’, fa riferimento anche l’Accademia della Crusca), come forma arcaica: addirittura viene definita una forma rara, molto meno comune della forma separata. Ma, tra ‘affianco’ e ‘a fianco‘, l’italiano contemporaneo predilige la forma disgiunta, a meno che non si parli del verbo affiancare. Spieghiamolo meglio.

Ecco, dunque, uno dei tanti dubbi grammaticali cui, soprattutto chi scrive, si trova spesso a dover fare i conti: si scrive ‘affianco’ o ‘a fianco’? Intanto le due forme non sono l’una sbagliata e l’altra corretta, poiché sono due termini diversi con un valore grammaticalmente diverso.

La prima, ‘affianco‘, è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo ‘affiancare‘ (ovvero sorreggere, sostenere, disporre a fianco); la seconda, invece, ‘a fianco‘, è una locuzione preposizionale, formata dalla preposizione semplice ‘a‘ e dal sostantivo ‘fianco‘.
Entrambe le formule rimandano alla stessa sfera di significato: si scrive ‘affianco’ o ‘a fianco’ quando il concetto che si vuole esprimere è quello della vicinanza. Allo stesso modo (come specifica anche il dizionario online Treccani) possiamo usare le locuzioni avverbiali ‘di fianco‘ o ‘al fianco‘; in particolare quest’ultima è intesa in senso figurato, con significato di conforto o assistenza a qualcuno.

Ricapitolando, dunque, ed evitando di commettere errori ortografici (spesso, infatti, ‘affianco‘ è usato al posto di ‘a fianco‘, cioè, col significato di ‘vicino a’) è bene distinguere tra il verbo e la locuzione e, ovviamente, far riferimento al concetto che vogliamo esprimere: se utilizziamo la forma ‘affianco‘ come voce del verboaffiancare‘, allora dobbiamo usare sempre la forma unita. Se, invece, usiamo la forma ‘a fianco‘, come locuzione per dire ‘essere vicino a, accanto a’, allora la forma corretta è quella disgiunta.

Quindi si scrive ‘affianco’ o ‘a fianco’ in base al concetto di vicinanza che vogliamo esprimere, ricordando che, sostanzialmente, entrambe le forme sono corrette, ma vanno utilizzate in base al contesto della frase e a seconda del significato attribuito in quell’occasione alla parola.

Infine, nel dubbio se sia meglio ‘affianco’ o ‘a fianco‘, è bene tenere a mente ciò che ci suggerisce a proposito l’Accademia della Crusca che ci propone un breve elenco delle parole che devono essere sempre scritte separate, quelle che vanno scritte unite e quelle che – definite come ‘forme rare‘ – si possono trovare nella formula unita, seppur, di norma, scritte separate. Ecco qualche esempio:

Parole o espressioni che devono essere scritte sempre separate:

– a fianco
– tutt’altro
– tutt’e due
– tutt’oggi
– tutt’uno
– all’incirca
– d’accordo
– d’altronde

Parole o espressioni scritte, in italiano, in forma unita:

– almeno
– ancorché
– apposta
– ebbene
– eppure
– nonché
– invano
– quassù
– sebbene
– soprattutto
– sottosopra
– perfino

Parole comunemente accettate in forma separata che possono trovarsi (come ‘forme rare‘) anche in versione unita:

– affianco
– daltronde
– daccordo
– pocanzi
– tuttaltro
– tuttoggi

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