Si dice assessora o assessore? La risposta al ‘dubbio’

si dice assessore o assessora

Si dice ‘assessora’ o ‘assessore’? E’ opportuno utilizzare il maschile anche se si parla di una donna oppure è corretta la versione al femminile? Il dibattito sulla declinazione di alcuni nomi di professione, quelli, per intenderci, che fino a poco tempo fa erano declinati esclusivamente al maschile (sindaco, ingegnere, assessore) pare, negli ultimi tempi, infervorarsi sempre più. La grammatica italiana, tuttavia, è piuttosto chiara a riguardo, allorché stabilisce, come spiega Treccani, che i nomi maschili in -sore hanno il femminile in -itrice (con l’aggiunta di una d) – difensore/difenditrice, possessore/posseditrice – mentre alcuni termini fanno eccezione: è il caso, appunto di ‘assessore‘, che si declina al femminile aggiungendo soltanto una a. La variante ‘assessora‘ è dunque corretta.

‘Assessora’ o ‘assessore’? La questione – forse per via della partecipazione sempre più attiva delle donne in politica – sembra superare i confini della grammatica, sebbene quest’ultima non ammetta dubbi sulle sue regole. In questo caso – si dice ‘assessora’ o ‘assessore’? – ci troviamo di fronte ad un termine femminile che, seppur legittimo dal punto di vista grammaticale, è rimasto finora piuttosto inconsueto. Il ‘problema’, se così lo può definire, è tornato in auge negli ultimi tempi ma la questione legata al femminile dei ‘nomi di potere’ è stata sollevata già diversi anni fa.

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Alla fine degli anni Ottanta, infatti, Alma Sabatini, linguista e attivista femminista, pubblicò un volumetto molto interessante – Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana – sull’eliminazione degli stereotipi dal linguaggio comune, scritto e parlato. La studiosa mise in risalto la prevalenza del genere maschile e la mancanza, nell’uso della lingua, di termini istituzionali e di potere declinati al femminile, prendendo in esame parole come sindaca, ministra e assessora. La questione, come è facile immaginare, sollevò non poche polemiche, ma aprì di fatto un dibattito nel quale è stata coinvolta ovviamente anche l’istituzione per eccellenza della lingua italiana: l’Accademia della Crusca.

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Si dice ‘assessora’ o ‘assessora’: cosa ne pensa l’Accademia della Crusca?

Il dibattito su quale termine sia meglio utilizzare, se ‘assessora‘ o ‘assessore‘, se ‘sindaca‘ o ‘sindaco‘, riflette in realtà il cambiamento che la lingua italiana sta subendo già da un po’: le nuove frontiere della comunicazione, i mutamenti sociali, le nuove tecnologie influenzano non poco il linguaggio colloquiale ed istituzionale e così, in una società in cui certi ruoli non sono più appannaggio (soltanto) degli uomini, la lingua deve in qualche modo sapersi adeguare. Ecco allora che, sdoganati dalla stessa Crusca, ‘assessora‘, ‘sindaca‘, ‘ministra‘, diventano più che mai legittimi, anche se cacofonici e difficili da ‘digerire’.
Ma la lingua è in continua evoluzione e perciò deve fare il suo corso, spiegano gli esperti della Crusca, sostanzialmente d’accordo con ciò che la Sabatini disse a suo tempo e con il ‘riassestamento‘ che certi termini ‘professionali indicanti mestieri e professioni tradizionalmente riservati agli uomini’ stanno subendo. Anche di fronte a questo interrogativo, dunque – si dice ‘assessora’ o ‘assessore’ – libertà di scelta per chiunque, per chi preferisce ‘assessora‘ per non sminuire la donna che ricopre questo specifico ruolo e per chi, invece, preferisce ‘assessore‘ inteso come genere neutro. In quest’ultimo caso, il termine designerebbe non già un uomo o una donna, ma il ruolo che spetta ad una persona competente, indipendentemente dal genere cui appartiene.

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