Sgravi sugli affitti del 20%: rinviato l’ecobonus

Sgravi sugli affitti sono previsti dal Decreto Sblocca Italia. Ancora questa norma non è pronta in tutti i suoi aspetti, ma è chiaro che al proprio interno contiene un pacchetto di misure per la casa. Sono molte le novità di tutti questi provvedimenti, che riguardano in generale anche i progetti di riqualificazione degli spazi urbani e delle aree pubbliche. Tra l’altro è stato verificato che queste norme non richiedono nemmeno delle coperture economiche.

Di conseguenza per i cittadini sarà molto facile avvantaggiarsene, potendo contare su una serie di procedure snella in grado di soddisfare le esigenze di quanti decidono di investire sulla casa, attraverso l’acquisto di una nuova abitazione o della ristrutturazione di un edificio.

Le misure sulla casa

Attraverso ciò che è stato stabilito dal Decreto Sblocca Italia, si ha la possibilità di avviare lavori di ristrutturazione, inviando una semplice comunicazione. Non ci vorrà, infatti, una specifica autorizzazione. Per chi decide di comprare una casa nuova è previsto uno sconto fiscale. Si tratta di un beneficio pari al 20% del valore dell’immobile, che potrà essere dedotto dall’Irpef. Il tutto, comunque, deve rimanere nel limite di spesa di 300.000 euro. Inoltre è indispensabile che l’immobile venga affittato a canone concordato per un periodo di almeno 8 anni.

Dall’altro lato sono stati rimandati gli ecobonus, gli incentivi previsti per le ristrutturazioni e gli interventi di riqualificazione energetica. L’argomento sarà affrontato nella legge di stabilità. I Comuni avranno la possibilità di garantire ad un gruppo di cittadini uno sconto della Tasi, se i lavori di ristrutturazione avviati intervengono nella manutenzione o nella riqualificazione di spazi urbani o di aree pubbliche.

Nuove competenze anche per il Presidente del Consiglio, che avrà dei veri e propri poteri ispettivi e di monitoraggio, potendosi accertare di persona sul rispetto degli obiettivi e dei tempi dei cantieri. Se ci si accorge di qualche anomalia, sarà lo stesso Premier a poter togliere il finanziamento alle amministrazioni pubbliche.

Una novità anche per le strutture alberghiere, per quelle in particolare che uniscono il servizio tradizionale in unità abitative a destinazione residenziale. I proprietari degli alberghi possono trasformare le camere in abitazioni da vendere, pur continuando a fornire i servizi dell’albergo. L’unico limite è che le unità abitative non superino il 40% della superficie dell’hotel.

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