Sgomberi e occupazioni: Viminale ordina mappatura delle case sfitte inutilizzate

Casa

Il Viminale ha ordinato la mappatura in tutta Italia di tutti gli immobili inutilizzati, pubblici e privati, nell’ambito del piano nazionale per il riuso a fini abitativi e per far fronte a occupazioni e sgomberi. Tra gli altri punti principali della direttiva sugli sgomberi inviata a tutti i prefetti italiani, ci sono la vigilanza per evitare nuove occupazioni e l’intervento immediato per scongiurarle.
Inoltre, sottolinea il Viminale, in caso di sgomberi bisogna tutelare le famiglie disagiate e i soggetti che hanno diritto a un alloggio.

La mappatura delle case sfitte e inutilizzate, comprese quelle sequestrate e confiscate alle mafie, si propone di portare avanti un piano per il riuso a fini abitativi. Tenendo conto, spiega la circolare nel ministero dell’Interno, della sicurezza e dell’ordine pubblico, dei diritti dei proprietari delle case e delle condizioni degli eventuali occupanti.

Per quanto riguarda gli sgomberi, in ogni città sarà istituito un Comitato metropolitano, con a capo sindaco e prefetto, con il compito di valutare le singole situazioni e le criticità degli immobili occupati.

L’obiettivo, tra gli altri, è evitare quanto successo a Roma, con lo sgombero di via Curtatone e relative polemiche.

Soddisfatta la sindaca della Capitale Virginia Raggi, che su Twitter ha commentato così il piano del Viminale.

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L’allarme del presidente di Confedilizia
A preoccupare i proprietari di case potrebbero essere due punti della circolare: «Piano per l’effettivo utilizzo e riuso a fini abitativi» e quello in cui si escluderebbe lo sgombero se non si è in grado di garantire una casa alternativa agli occupanti in particolari situazioni disagiate.

Il rischio, secondo il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, è che a rimetterci potrebbero essere molti proprietari di case, che rischierebbero di non essere tutelati e avere le mani legate sui loro immobili: «Il governo dovrebbe avere come proprio obiettivo quello di far sì che siano sotto controllo gli immobili pubblici, cosa che in moltissimi casi non è – le sue parole al Giornale – Di quelli privati dovrebbe interessarsi per favorirne la liberazione dagli occupanti abusivi. Un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi, anche a danno di piccoli proprietari».

E ancora: «Non si dica che alimentiamo la sfiducia o la paura: l’atteggiamento tenuto negli anni dalle istituzioni nei confronti del diritto di proprietà giustifica ampiamente la più totale diffidenza. Il caso dell’edificio di via Curtatone a Roma, il cui sgombero dopo quattro anni di occupazione illegale ha fatto scalpore, è solo uno dei tanti esempi».

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