Semestre europeo dell’Italia, il discorso di Renzi: «L’Europa deve cambiare»

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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Strasburgo ha tenuto il discorso che segna la fine del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Il Premier italiano ha ricordato che bisogna vincere una sfida contro la paura e ha sottolineato che occorre un cambiamento a vantaggio della crescita. Ha messo in evidenza che l’Italia ha il dovere di affrontare i propri problemi all’interno. Il Presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, ha fatto riferimento a quanto è accaduto a Parigi, il terribile attentato alla redazione di Charlie Hebdo. Ha detto che ciò che è avvenuto 70 anni fa con il nazismo deve essere un monito per tutti, perché non si ripetano atti di questo genere.

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Matteo Renzi ha sottolineato l’importanza di pensare al futuro dell’Europa e ha detto che in questi mesi di presidenza italiana si è fatto molto. Ha affermato che è giusto che gli europei sappiano che l’Italia ha dato più risorse rispetto a quanto ne ha prese, perché il nostro Paese ha contribuito a salvare altri Stati e istituti di credito di altri Paesi. L’Italia, secondo Renzi, crede nell’Europa. Proprio per questo è importante che cambi.

Le dichiarazioni di Renzi

Matteo Renzi ha fatto riferimento al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e ha detto chiaramente che il Presidente della Repubblica è intenzionato in queste ore a lasciare l’incarico. Proprio Napolitano è stato definito da Renzi uno dei grandi europeisti. A questo proposito ha fatto notare: “L’Italia se vuole stare nella competizione globale deve cambiare, in questi sei mesi abbiamo fatto molto. Noi italiani sappiamo che nostra sfida non è qui ma a casa nostra. Noi abbiamo dell’Europa l’idea di un luogo di speranza per le prossime generazioni. Abbiamo fatto le nostre riforme avendo esempi nella nostra storia di grandi europeisti”.

Ha affermato che la parola crescita risuona ovunque e che l’Europa, con l’Italia in prima fila, ha il dovere di essere la guida di questo cambiamento. Le sue parole sono state decise: “Il cambiamento che la Commissione Juncker sta portando avanti andava immaginato negli ultimi sei anni, non negli ultimi sei mesi. Crescita è una parola che risuona ovunque. Dobbiamo essere guida di questo cambiamento. Lo saremo se faremo dell’Europa una superpotenza, non economica, ma contro la demagogia della paura”.

Secondo il Premier italiano, l’Europa ha dato l’impressione di essere troppo spesso un modello che si basa sull’economia e sui vincoli. Facendo il bilancio dei 6 mesi, secondo Renzi si può dire che questo atteggiamento a volte può essere apparso come un errore. Inoltre ha sottolineato il suo rammarico per il mancato raggiungimento di un accordo su un punto che ritiene strategico, quello delle norme europee per la tutela del made in.

Il Premier insiste anche molto sul cambiamento, che sembra essere arrivato nella direzione da seguire, anche se vuole specificare che ancora non si sono visti i fatti. Secondo il Premier, “Il mondo reclama più Europa, non meno Europa”. Renzi non manca di specificare l’importanza del dialogo e dell’incontro.

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