Selvaggia Lucarelli contro Christian De Sica e Toni Servillo: ‘Come se Moccia difendesse Eco’

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Mai come in questo caso, la polemica è Selvaggia. Stavolta, Selvaggia Lucarelli ne ha detto quattro ai malcapitati di turno, scagliandosi contro Christian De Sica che su Facebook ha difeso Toni Servillo dalle frecciatine della giornalista di Libero. Fa strano, spiega la blogger sul social network, che il «massimo rappresentante del cinepanettone», De Sica, prenda le parti dell’attore de La Grande Bellezza, «massimo rappresentante del cinema d’autore». Dice Selvaggia, in una polemica che selvaggia lo è davvero: praticamente «come se Federico Moccia difendesse Umberto Eco». Altro che, di stracci ne sono volati eccome, più che su pavimenti bagnati da casalinghe disperate.

Cosa c’entrano i fans di Emis Killa? Secondo quanto ricostruito su Facebook dalla Lucarelli, sabato scorso sia la vip Selvaggia sia Toni Servillo si trovavano al teatro Parenti di Milano, in sale vicine una all’altra, chi per presentare il nuovo libro del rapper, chi perché alle prese con Molière.

Il tutto sarebbe nato dopo che il giornalista di Dagospia, Alberto Dandolo, avrebbe rivolto delle domande all’attore napoletano, che – a quanto pare – non avrebbe troppo gradito:

«[Dandolo] Gli chiede una foto, dice che lavora per Dagospia, venuto a vedere me e Emis», ha esordito Selvaggia su Facebook. Poi ha aggiunto:

«Toni si irrigidisce, risponde che non fa foto con uno che lavora per quel sito, che non sa chi sia io, non sa chi sia Emis Killa e non vuole essere associato a certa gente perché siamo su piani diversi. La notiziola esce su Dagospia. E fin qui taccio. Poi una giornalista, Viviana Musumeci, commenta l’accaduto sulla sua bacheca Facebook dando dello spocchioso a Servillo per la faccenda. Bene, a quel punto chi interviene? Christian De Sica».

E’ a questo punto infatti, che Christian De Sica ha difeso Toni Servillo prendendone le parti, commentando un post rilasciato sul social network dall’attore napoletano, sotto al quale il giurato di Tale e Quale Show avrebbe scritto:

«Servillo è un grande attore, il resto è solo niente. E devono imparare a vivere, non siamo stanchi di Servillo, siamo stanchi dei maleducati. Servillo è un gran signore e la Lucarelli è quello che è… sicuramente saranno stati maleducati e chiassosi come sempre. Pensa tu se Servillo rosica…casomai è quella mezza calza che si ostina a voler fare un mestiere che non le appartiene».

Selvaggia però, poco prima aveva parlato dei «700 fans di Emis Killa seduti al loro posto e per nulla chiassosi», cosi non s’è tenuta il sassolino nella scarpa e ha replicato a gran voce a quanto sostenuto dal De Sica:

«Il problema non è Servillo è De Sica: lui arriva, non interpellato, e dall’alto del suo master in bon ton decide che Servillo è un signore è dà dei chiassosi e maleducati a me e a Emis (Killa ndr). Lui, che come noto ha fatto della sobrietà e del garbo la sua ragione di vita. In effetti certi fotogrammi tipo De Sica che assaggia le palle cotte in padella o tira fuori il cellulare dal culo di un tacchino nei vari cinepanettoni sono immagini squisite che Von Trier cita spesso nelle interviste quando spiega a quale cinema visionario si ispira»

Come se non bastasse, poco prima la Lucarelli ha deciso di mettere tutto nero su bianco, sempre su Facebook e di parlare sia di Servillo, definito come «un gigante di attore e di antipatia», visto che la «la spocchia è la sua cifra» e «io – ha spiegato la Blogger di Liberoamo le persone che sono coerenti fino in fondo con se stesse», come sarebbe più congeniale «soprattutto a una certa sinistra polverosa e fuori dal mondo», perché – ha continuato la blogger – «si può anche conoscere Emis Killa e Selvaggia Lucarelli e rimanere un fine intellettuale».

Poi, il vero botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli e Christian De Sica, che poco prima aveva tirato in ballo la professione della blogger, definendola «mezza calza che fa un lavoro che non le appartiene». Lei non si è fatta sfuggire l’occasione e ha replicato prontamente:

«Mio caro De Sica, io sono figlia di una casalinga e di un amministratore di quartiere. Mi mantengo dall’età di 19 anni. Mi sono guadagnata e sudata tutto. Che un figlio di papà ormai papà a sua volta e a momenti pure nonno, abbia queste uscite livorose che nascono da chissà quale contenzioso irrisolto suona piuttosto ridicolo. Pensi alla sua fortuna De Sica».

«Al suo di lavoro, non al mio, fatto di porte spalancate grazie al peso specifico del suo cognome – ha spiegato la Lucarelli – e costellato da faticosi viaggi in giro per il mondo con donne meravigliose e l’onere di imparare battute impegnative quali: “L’uomo, che essere meraviglioso: una bella pisciata, una bella cacata e ti riconcili con il Creato!. (citazione da un cinepanettone)»

«In un ulteriore commento ha conclusoil signor De Sica afferma anche di non leggermi. Mi legge eccome, signor De Sica. Nel 2009 chiamò i vertici di un’azienda con minacce di andare per vie legali per un mio pezzo su ‘Italia oggi’ che non le era piaciuto. Sono passati 5 anni ma vedo che non le è passata. Si tranquillizzi, che certi reati cadono in prescrizione. Non le hanno dato il 41 bis per ‘Natale in India’, per cui sia meno severo chi commette peccati veniali».

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