Sconosciuti: Rai Tre racconta l’ltalia che non si arrende e ricerca la felicità

L’ access prime time di Rai Tre si contraddistingue per un’interessante proposta: Sconosciuti, la nostra personale ricerca della felicità, in onda dal lunedì al venerdì alle 20.15. Un programma che si colloca perfettamente all’interno di una rete che ha come punto cardine della propria identità il concetto di Sevizio Pubblico declinato nelle più svariate forme: quella dell’inchiesta alla Report, del programma culturale alla Tv Talk o alla Ulisse, dell’infotainment alla Che tempo che fa e, naturalmente, dell’informazione.

Di certo Sconosciuti non affronta i grandi temi della politica, né ospita i grandi volti della cultura, ma racconta storie di persone comuni, sconosciute appunto, che però hanno qualcosa da dire e questo qualcosa mette in luce il modo in cui hanno perseverato e lottato nell’intento di perseguire la propria felicità, seppur dovendo affrontare non pochi ostacoli, dai pregiudizi sociali ai problemi di salute, dalle difficoltà legate al mondo del lavoro alle incomprensioni con la famiglia.

La narrazione è costruita attraverso il commento di una voice over che fa da filo conduttore e si alterna alle dirette testimonianze dei protagonisti delle storie. Lo spettatore si lascia andare al piacere del racconto, si lascia coinvolgere dalle parole e dagli sguardi di chi quelle storie le ha vissute, aspetta con trepidazione di conoscere l’epilogo della vicenda. Le storie di Sconosciuti possono rispecchiare aspetti delle nostre vite, talvolta fanno sognare, coinvolgono, danno speranza. E la forza risiede tutta nella verità dei protagonisti, nella semplicità con cui si raccontano, nella profonda normalità di vite che però in alcuni momenti sembrano acquisire tratti eroici.

Così Sconosciuti intrattiene con la sua narrazione, ma fa anche servizio pubblico perché racconta un’Italia che probabilmente nessuno verrebbe mai a conoscere, che non fa scalpore, che non scandalizza, che non troverebbe spazio sulle prime pagine dei giornali, ma che ha qualcosa da raccontare perché persevera, non si arrende, nonostante tutto non si rassegna e lotta per raggiungere la felicità.

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