Sciopero taxi a Roma, Milano e Torino: la protesta contro Uber

TAXI

Maxi sciopero dei taxi a Roma, Milano e Torino: riunitisi per protestare contro quella che definiscono ‘sanatoria pro Uber’, hanno dichiarato di essere pronti allo sciopero a oltranza. Il Codacons invece depositerà un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, affinché venga aperta un’indagine sulla protesta di queste ore, per valutare la sussistenza dei reati di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale.

‘Ciò che sta avvenendo in queste ore è gravissimo e intollerabile. Senza alcun preavviso gli utenti sono stati privati di un servizio pubblico, con immensi disagi per i cittadini che in diverse città non riescono a reperire un taxi. Addirittura a Roma si è arrivati a bloccare la circolazione in centro e sono rimasti scoperti gli scali di Fiumicino e Ciampino, ha spiegato l’Associazione dei Consumatori, che ha poi aggiunto: ‘Una protesta assurda perché coinvolge e danneggia gli utenti, che non hanno alcuna responsabilità, e che potrebbe realizzare ipotesi penalmente rilevanti. Per tale motivo chiediamo oggi alle Procure di identificare i tassisti responsabili delle agitazioni non preannunciate e agire nei loro confronti per interruzione di pubblico servizio e blocco stradale’.

Il Codacons ha poi concluso sostenendo che ‘in materia di taxi e trasporti non è più rimandabile una modifica della normativa vigente plasmata sui cambiamenti della società e delle nuove offerte del mercato, nell’interesse degli utenti italiani che non possono continuare a rimanere indietro rispetto al resto del mondo’.

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, non si tratta affatto di una sanatoria, bensì di colmare un vuoto normativo, dando maggior spazio a forme di trasporto innovativo. Sempre a detta di Dona, l’attuale normativa è così desueta da impedire qualsiasi forma di concorrenza e innovazione, ‘ecco perché il legislatore, per una volta, dovrebbe non farsi condizionare dalle solite proteste di piazza dei tassisti e fare il proprio dovere’.

Il presidente dell’Unione nazionale consumatori ha concluso il suo discorso sostenendo che nessuna norma danneggia i tassisti, è necessario ‘regolamentare i servizi tecnologici per la mobilità che consentono di intercettare una nuova domanda di servizi. I giovani, infatti, utilizzano poco i taxi e preferiscono le piattaforme di sharing. Si tratta, quindi, di ampliare l’offerta, per intercettare una nuova domanda, che altrimenti resterebbe inevasa’.

Di tutt’altro avviso è invece, Stefano Candiani, vicecapogruppo della Lega Nord al Senato, che ha dichiarato: ‘Anche oggi siamo in piazza con i taxisti che protestano contro il vergognoso provvedimento Milleproroghe. La maggioranza ammazza l’economia e spalanca le porte al dominio della finanza con vergognosi favori alle multinazionali. Favorendo Uber uccide il mercato dei taxisti’.

Candiani ha poi sottolineato che il Governo già un anno fa aveva promesso un incontro per ascoltare le voci dei tassisti, tuttavia non è mai stato fissato e ‘oggi impone brutalmente la sanatoria a Uber. Abbiamo davanti agli occhi l’ennesimo motivo per mandare a casa un governo abusivo che compie gli stessi distruttivi errori di Renzi. Gentiloni nega il diritto al lavoro e non tutela il vessato popolo delle partite Iva’.

A roma, Nicola Di Giacobbe di Unica taxi Cgil ha tuonato: ‘Il ministro Delrio si assuma la responsabilità del governo. La legge 21 si può migliorare ma solo con il consenso delle categorie’.

Parole forti arrivano anche dal rappresentante di USB taxi, Riccardo Cacchione: ‘La norma contenuta nel maxiemendamento comporta una sorta di deregolamentazione del servizio di noleggio con conducente. Se passa, le limitazioni territoriali per gli Ncc saranno fortemente ridotte’.

Per Alessandro Genovese di Ugl taxi ‘questa è una sanatoria pro Uber e pro abusivi, lo hanno capito tutti’.

A Milano le organizzazioni sindacali dei tassisti si sono attivate per ottenere un incontro urgente con il prefetto, Luciana Lamorgese: ‘L’emendamento in questione riporta di fatto indietro l’orologio di otto anni e concede il via libera a tutte una serie di azioni abusive nel settore e in particolare Uber. Si tratta di un provvedimento che ci danneggia e prepara la strada alle azioni delle Multinazionali che da tempo operano in spregio alle norme vigenti’.

Infine, da Torino, giunge la protesta del portavoce nazionale di Federtaxi, Federico Rolando: ‘Nel settembre 2015 era stato concordato un tavolo che avrebbe dovuto appianare tutti i problemi, ma non si è mai visto. E ora, nonostante diverse sentenze della magistratura, che danno ragione alla nostra categoria, il Governo non ha il coraggio di abrogare una legge’.

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