Salone di Ginevra 2016: il grande ritorno di FCA

Alfa Romeo Giulia salone di Ginevra 2016

La Giulia nelle sue versioni umane, il completamento della gamma Tipo, le cure dell’Abarth per la 124 spider, l’ingresso sofisticato di Maserati nel mondo Suv, per non parlare della personalità sempre più poliedrica delle Jeep: non si può certo dire che la presenza del gruppo FCA al salone di Ginevra 2016 sia stata dimessa. Fiat-Chrysler è tornata a dire la sua con un’offerta che da anni non era così varia. Se perfino Sergio Marchionne si sbilancia a dire in conferenza stampa “Non ho brutte notizie da darvi“, sia pure ridendo e aggiungendo di essere contento ma mai soddisfatto, vuol dire che la situazione è decisamente favorevole, almeno paragonandola al recente passato.

Osservando i singoli marchi, augurando ogni fortuna alla Maserati e alla neonata Levante nel suo compito di farsi largo nell’affollatissimo mondo dei Suv di altissima fascia, forse si può tirare un sospiro di sollievo nel vedere l’Alfa Romeo schierare finalmente la Giulia nelle sue versioni ordinarie, dopo le grandi attese create quasi un anno fa dallo show della Quadrifoglio e i successivi grandi timori legati ai ritardi della serie regolare, per vicissitudini tecniche la cui natura ed entità effettiva è nota solo all’azienda. Ma ora l’aver finalmente comunicato una data certa per l’apertura degli ordini, 15 aprile 2016, almeno testimonia che in Alfa si sentono pronti a sfidare la terribile concorrenza premium.

La folla che ha preso d’assalto e sezionava in tutti i dettagli gli esemplari esposti a Ginevra conferma che l’interesse è sempre grande. Ma ovviamente il giudice supremo sarà il consumatore. Solo le vendite diranno se la Giulia avrà realmente portato a termine l’immane missione di far rinascere l’Alfa Romeo in termini di importante impatto sui mercati mondiali in segmenti dove da un bel pezzo la lingua ufficiale è il tedesco.

Passando al brand Fiat, la nuova Tipo è diventata completa con l’esordio delle versioni più importanti per il mercato italiano, cioè la cinque porte (oggi è di moda usare la definizione inglese “hatchback”) e la station wagon. Fa piacere vedere che il marchio italiano torni a competere con un prodotto nuovo in un altro settore terrificante in quanto a concorrenza, quello del segmento C a larga diffusione, dove tutti offrono modelli pratici, completi, comodi, interessanti e generalmente a prezzi ragionevoli.

L’elemento che meglio sottolinea la ritrovata vitalità Fiat è probabilmente proprio la 124 spider, forse più importante dei numeri di mercato che potrà avere, non certo elevati dato il tipo di prodotto. Importante perché negli anni bui la sola idea di costruire una spider avrebbe provocato dubbi sulla sanità mentale di chi la proponeva. Invece oggi non solo torniamo a vedere una scoperta che rispolvera un nome glorioso in chiave molto attuale; addirittura osserviamo che è stata data in pasto alla Abarth per ricavarne le consuete versioni speciali. Per non parlare della coupé per le competizioni rally.
Importante perché oggi si può dire con i fatti che la Fiat non è più solo 500 e Panda. In attesa di vedere fra un anno la Punto col vestito nuovo.

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