Rubano i bagagli e la cartella clinica del figlio malato, l’appello del padre

Denuncia furto

Gli hanno rubato tutti i bagagli che c’erano dentro l’auto, tra cui la cartella clinica del figlio. Per questo motivo Antonio Filannino ha deciso adesso di fare un appello: “Il 27 agosto scorso, per fare una sorpresa a mio figlio malato e alla famiglia, ho deciso di portare tutti al Bioparco di Roma. All’uscita, la sorpresa: mi avevano rubato tutti i bagagli che c’erano all’interno della macchina. Tra tutte le cose che mi hanno portato via, però, l’unica che mi interessa davvero è una cartellina di cartone con elastico di colore verde, con su scritto Filannino Peppe, il nome di mio figlio”.

E’ decisamente arrabbiato: “Non ritornerò mai più a Roma, neanche per i prossimi 20 anni”. Troppo importante quella cartellina, che contiene tutti i risultati clinici del figlio dal 2010 a oggi: radiografie, esami, appunti di dottori e professori che avevano visitato Giuseppe negli anni. Il ragazzino, da quando aveva 10 mesi, è affetto da reflusso vescico-ureterale bilaterale. Oggi ha 7 anni: ha passato tutta la vita tra visite specialistiche, cure farmacologiche, esami delle urine ed ecografie cadenzate.

Il 24 agosto scorso, papà Antonio e mamma Rosa si mettono in viaggio dalla Puglia a Roma, dove era prevista una scintigrafia sequenziale al ‘Bambin Gesù’ per il figlio. Cosa c’è di meglio che associare a una cosa non bella un regalo come la visita al Bioparco? Detto, fatto. “Dopo gli esami, per distrarre i ragazzi, abbiamo deciso di fare un giro per i monumenti della città: San Pietro, Colosseo, via dei Fori Imperiali, piazza di Spagna”. Sarebbe già molto, ma non tutto.

Prima di riprendere la strada per la Puglia, la sorpresa. Tutti al Bioparco: “Abbiamo passato una splendida giornata, non riesco a descrivere la felicità dei bimbi”. Al ritorno verso l’auto, lasciata sulle strisce blu in via Mercadante, con tanto di telecamere private attive, l’amara sorpresa: “I vetri posteriori erano rotti, e il bagagliaio completamente svuotato”. Dopo la denuncia in caserma dai carabinieri, papà Antonio ha deciso di fare l’appello su Facebook, ricevendo migliaia di condivisioni. Quella cartella clinica è fondamentale. I ladri non si sono ancora fatti vivi, ma chissà che qualcosa non scatti anche dentro di loro.

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