Roma: l’Oref boccia il bilancio della Giunta Raggi, cosa succede adesso?

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L’Oref, l’organo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio ha bocciato il bilancio previsionale 2017-2019 presentato dall’amministrazione Raggi perché ”ritiene non sufficienti gli spazi di finanza pubblica necessari al rispetto dell’equilibrio finanziario in relazione alle necessità che potrebbero rivelarsi rispetto al riconoscimento dei debiti fuori bilancio ed esprime parere non favorevole, sulla proposta di approvazione del bilancio di previsione 2017-2019 e relativi allegati”. Nel parere l’organo tecnico parla di una ”non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate, dalla realizzazione della linea metropolitana C e dall’ammodernamento di quelle esistenti”. Quindi in sostanza i punti critici sono: la sovrastima delle entrate previste per il 2017 e i tagli di servizi, che come sono stati ipotizzati colpirebbero in modo troppo duro i cittadini romani. Cosa succede ora?

Il Comune di Roma sul proprio sito ha annunciato in una nota la valutazione delle prescrizioni e le osservazioni dell’Oref, chiarendo che la giunta si metterà a lavorare al più presto per adottare un nuovo schema di bilancio da sottoporre all’Assemblea capitolina.

Cosa succede a Roma adesso?
La sindaca Virginia Raggi ha ora tempo fino al 28 febbraio per lavorare insieme alla Giunta alla stesura e all’approvazione del nuovo schema di bilancio da sottoporre nuovamente all’Oref. Nel caso in cui l’Organismo comunale di revisione contabile dovesse nuovamente bocciare il lavoro della squadra della Raggi, l’attuale prefetto di Roma potrà chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale, portando i romani alle elezioni anticipate entro 30 giorni. Ad ogni modo il Comune di Roma potrà andare avanti fino al 28 febbraio con il bilancio provvisorio, quindi con l’anno nuovo Roma Capitale potrà continuare a spendere, ma solo un dodicesimo delle uscite dell’anno precedente.

A dare un po’ di tempo in più alla Raggi potrebbe intervenire una proroga fino al 31 marzo già proposta nella legge di Bilancio, ma non inserita nel testo approvato dal Senato, causa crisi di governo Renzi. Guido Castelli, delegato alla finanza locale dell’Anci e sindaco di Ascoli ha sostenuto che il governo potrebbe a breve trasformarla in un decreto: “Credo ci sia l’accordo di tutti”, ha concluso.

Roma, Assemblea capitolina

Le reazioni del mondo politico

Andrea Romano, parlamentare Pd: “La bocciatura del bilancio è l’ultimo capitolo del disastro della saga Capitale dei 5 Stelle e della sindaca Raggi. I romani ora rischiano di pagare a caro prezzo le guerre di potere interne ai grillini. Marra, il cocco dei dioscuri Raggi e Di Maio, aveva provocato le dimissioni dell’assessore Minenna disperdendone il lavoro con i patetici risultati delle ultime ore. Viste le premesse, aumenti delle tasse e condoni saranno i piatti forti del menù che attende i romani. Roma ha costruito le sue fortune sul triumvirato Cesare-Crasso-Pompeo, il passaggio al triumvirato Raggi-Marra-Di Maio rischia di esserle fatale”.

Roberto Giachetti, deputato del Partito Democratico e sfidante di Virginia Raggi alle Comunali a Roma: “Lo stop dei revisori del Campidoglio per il bilancio? Siamo allo sbando, ora dobbiamo capire cosa succede, anche perché non è che è stata fatta una correzione o un rilievo, è stato detto che va smontato e rimontato il bilancio, il che significa che deve ricominciare a fare tutti i giri, tra giunta e municipi. E’ una situazione che alla luce delle parole trionfalistiche della sindaca di qualche settimana fa, quando diceva che il bilancio sarebbe stato approvato entro il 23 dicembre, fa riflettere. Il problema più grande è che sono sei mesi che si discute soltanto di poltrone, di nomi, di faide interne al Movimento Cinque Stelle, la città è ferma e noi questa cosa non ce la possiamo permettere”.

La critica a Raggi è eloquente: “C’è stata una sottovalutazione del grande lavoro che c’è da fare a Roma. E poi c’è arroganza, scarsa umiltà. Tutto si è girato dando la colpa esclusivamente alle responsabilità del passato”. Secondo Giachetti si può aprire un dialogo tra M5s ed opposizioni in Campidoglio: “Io non ho mai fatto muro contro muro, ho tenuto aperto un dialogo, ovviamente nella distinzione dei ruoli. Da quando il Sindaco si è presentato con le linee programmatiche nelle quali ho messo in evidenza che purtroppo c’era il vuoto, da quando ho cercato di argomentare il perché non bisognava rinunciare alle Olimpiadi per poter fare investimenti che sono necessari, ho indicato tutta una serie di iniziative che era ovviamente offerta alla valutazione di chi ha in mano le redini della città. Abbiamo sempre ricevuto una sorta di ‘mettetevi da parte voi che siete responsabili del disastro del mondo’, ci hanno sempre risposto ‘ghe pensi mi’ e purtroppo il ‘ghe pensi mi’ è sotto agli occhi di tutti. Hanno detto che bisogna rinunciare alle Olimpiadi perché ci si doveva occupare dei problemi quotidiani dei romani. Andiamo a chiedere ai romani come si stanno occupando dei loro problemi. Uno dei simboli di questa città è la galleria Pasa. Questa galleria è stata chiusa solo in un tratto due mesi fa e l’altro tratto sta con i bandoni arancioni da due mesi. Nessuno fa niente. Questa è responsabilità del passato? La Raggi non si è occupata del futuro, rinunciando alle Olimpiadi, ma non si occupa nemmeno del presente. Noi abbiamo sempre dimostrato assoluta disponibilità ma non ci è mai stata chiesta nemmeno una opinione”

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